Visto che la sesta fumata sarà nuovamente nera, gli occhi sono già puntati alla settima votazione di domani per la scelta del nuovo presidente della Repubblica. Come già risaputo, la Casellati (candidata del Centrodestra) non è riuscita a essere eletta (le sono mancati i voti proprio da una parte della coalizione da parte di una sessantina di franchi tiratori) e ora è un susseguirsi di nuovi incontri con la speranza che sabato si arrivi alla nomina del capo dello Stato. Il leader della Lega Matteo Salvini ha incontrato nel frattempo il premier Mario Draghi, poi si è visto con il segretario del Pd Enrico Letta e con il numero uno del MoVimento 5 Stelle Giuseppe Conte per poi vedere Tajani di Forza Italia e Lorenzo Cesa dell'Unione di Centro. La sensazione, a questo punto, è che si cerchi di estrarre dal cilindro un nome che non faccia parte di alcun partito. “Sono ottimista. Stiamo discutendo, è positivo che si sia aperto un dialogo - le parole di Letta -. Doveva avvenire 4 giorni fa, ma il Centrodestra ha dovuto fare tutto un giro per capire di non avere i numeri. Serve un accordo tra le parti per un presidente o una presidente della Repubblica che sia all’altezza di Sergio Mattarella”. Letta nonostante l’ottimismo non nega che trovare una soluzione “non è semplice. In questa vicenda ci sono due perimetri che si sovrappongono: le due coalizioni che andranno al voto nella prossima elezione e il perimetro della maggioranza”. Intanto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, dopo il flop targato Casellati, continua a chiedere immediate elezioni dopo la scelta del capo dello Stato: “E’ la soluzione, con questo Parlamento non si decide niente”.