di ROBERTO ZANNI
Si può davvero affermare che il made in Italy non ha confini e che davvero vola in alto. La conferma, se n'era bisogno, arriva all'inizio di questo 2022. Protagonista la D-Orbit, società di servizi e trasporti spaziali, giovanissima, fondata nel 2011 da Renato Panesi e Luca Rossettini. Sede a Fino Mornasco in provincia di Como e ora pronta ad allargarsi negli Stati Uniti attraverso un'operazione che ne porterà la valutazione alla stratosferica cifra di 1,4 miliardi di dollari che la porterà a trasformarsi in unicorno. La D-Orbit infatti ha annunciato la fusione con un altro gruppo a stelle e strisce, Breeze Holdings Acquisition che la porterà ad essere quotata al Nasdaq, il tutto dovrebbe concludersi entro la fine del primo trimestre di quest'anno. "Sono stati fatti enormi progressi nello sviluppo e nella prova della nostra tecnologia ION" ha affermato il Ceo Luca Rossettini ed ecco allora il grande passo. Con oltre 160 dipendenti D-Orbit l'anno scorso ha generato entrate per oltre 3,4 milioni di dollari e per il 2022 la cifra dovrebbe salire fino a 22 milioni, ma nel 2024 le previsioni parlano di oltre 400 milioni di dollari. Ma che cos'è ION, il prodotto di punta dell'azienda italiana? Si tratta di un vettore satellitare che viene presentato come una soluzione flessibile ed economica per fornire satelliti in orbite specifiche e che sfrutta il cosiddetto 'ride-sharing', pratica divenuta sempre più popolare e che consente ai razzi di trasportare satelliti aggiuntivi, come carico addizionale. D-Orbit dallo scorso settembre ha completato quattro missioni ION mentre altre due sono previste nella prima metà di quest'anno. E nello spazio sono stati consegnati oltre 70 carichi utili e l'azienda lombarda ha affermato che in seguito a queste operazioni i clienti hanno visto una riduzione dell'85% dal momento del lancio all'ingresso dei ricavi. Ma l'attività di D-Orbit è in grande espansione e non solo per l'accordo che la porterà al Nasdaq. Infatti lo stabilimento di produzione dell'azienda ha la capacità di realizzare 15 veicoli ION durante l'anno solare e inoltre sta anche utilizzando la propria navicella spaziale per servizi aggiuntivi e in ottobre è stato completato anche il primo test della infrastruttura spaziale cloud "progettata - secondo quanto rivelato da D-Orbit - per fornire capacità di elaborazione e archiviazione distribuite di analisi dei dati ad alte prestazioni". Nello spazio di una decade D-Orbit si è trasformata in gruppo di livello mondiale: oggi oltre alla sede italiana, ha rappresentanze negli Stati Uniti, Regno Unito e Portogallo. Ma chi sono Luca Rossettini e Renato Panesi, fondatori e Ceo di D-Orbit? Luca dopo cominciato come ufficiale paracadutista, ha lavorato negli Stati Uniti in un laboratorio di ricerca sulle nanotecnologie applicate ai propellenti spaziali, poi dottorati, ha fondato diverse aziende, facendo anche domanda per andare nello spazio: 10.000 i candidati è entrato tra i primi 200. Poi la borsa di studio della Fulbright, studi a Silicon Valley, il ritorno in Italia e l'incontro con Renato, laureato in ingegneria spaziale, esperienze aerospaziali, progettazione, esecuzione di prove nelle gallerie del vento con la messa a punto di un database completo dei coefficienti aerodinamici. E assieme hanno creato D-Orbit che, nell'undicesimo anno di vita, è già pronta a un nuovo lancio, questa volta nello spazio dell'altissima finanza.