di ROBERTO ZANNI

Il mese scorso Mr. Torsten Müller-Otvös, executive chief della Rolls-Royce, ha annunciato che la celeberrima casa automobilistica inglese, simbolo del lusso più estremo nel mondo delle quattro ruote, nel 2021 aveva venduto 5.586 esemplari, il +49% rispetto al 2021. Ma non è tutto: nella storia lunga 117 anni della RR non erano mai stati vendute così tante auto. C'è anche un altro dato significativo: l'età media degli acquirenti è scesa a 43, quando solo poco tempo fa si era assestata a 53. "Il che vuol dire - ha dichiarato il Ceo - che per ogni sessantenne che acquista una Rolls, c'è anche un ventenne...".
Ma non è stata l'unica marca di lusso ad ottenere il grande exploit: la Bentley ha centrato il proprio record assoluto con 14.659 auto vendute (+31% rispetto al 2020) e l'Italia ha fatto la sua parte: la Lamborghini, e qui ci si riferisce solo al mercato USA, è arrivata a 2.472 esemplari con un +11% (entrambi i marchi appartengono alla Volkswagen). Complessivamente la Lambo ha raggiunto mondialmente quota 8.405 auto vendute, record assoluto con l'America al +14%, al comando il SUV Urus.
E in questa graduatoria speciale non poteva mancare la Ferrari che ha chiuso il 2021 con 11.155 supercar vendute, altro primato, +22% rispetto ai dodici mesi precedenti e con gli il Nord America che vola: è naturalmente ancora una volta il mercato al top che ha chiuso l'anno con un incremento del 21,8% . E le previsioni in particolare a Maranello per il 2022 sono tutte al bello: si prevedono infatti ricavi per 4,8 miliardi di euro, superiori a quelli raggiunti nell'ultimo esercizio che hanno toccato quota 4,27.
"Quest'anno - aveva detto a dicembre Stephan Winkelmann, Ceo della Lamborghini - è già più in alto rispetto all'anno migliore di sempre". Ma perchè questa esplosione del luxury? "A causa del Covid - ecco la spiegazione di Müller-Otvös - in tanti hanno visto persone della propria comunità morire, questo fa pensare quanto breve può essere la vita, meglio così vivere ora piuttosto che rimandare a più avanti".
Il boom del lusso non ha colpito solo il mondo dell'auto, ma si è fatto sentire anche in diversi settori, uno di questi ha visto ancora il made in Italy assoluto protagonista: la gioielleria. Ecco allora che complessivamente nei primi nove mesi del 2021 l'export italiano del settore ha toccato 5,574 miliardi di euro, con una crescita record del 70,6%, il che vuol dire oltre 2,3 miliardi in più.
E a guidare la caccia al gioiello italiano sono stati gli USA: non solo è il primo mercato estero con una quota del 15,7%, ma ha raggiunto un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 93,6%, ma anche i confronti pre pandemia sono altamente positivi per gli States con un +64,6%. E se questi sono i numeri, la conferma della passione americana per i gioielli italiani presenta esempi quasi ogni giorno.
Uno degli ultimi la partnership tra Marina B., il brand fondato nel 1976 da Marina Bulgari, e la celeberrima casa d'asta Sotheby's che a Palm Beach, in Florida, ha lanciato un nuovo approccio nella vendita di gioielli (ma anche opere d'arte, auto e altri oggetti di gran valore) al The Royal Poinciana Plaza, un centro commerciale super esclusivo con gli acquisti che si possono effettuare a prezzi fissi, ma anche negoziando.