22 anni di Gente d'Italia

Nel corso della seduta del Comites dove si è discusso il parere su Gente d’Italia è intervenuta duramente anche l’opposizione dissociandosi dalla maggioranza. Tanto la lista “Rinnovo” come “Unitalia” hanno motivato la loro posizione limitandosi a ricordare solo cosa stabilisce la legge su questo parere.

“Tante volte sono stato in disaccordo su alcuni articoli pubblicati ma ciò non toglie che questo organo di stampa compie perfettamente tutti i requisiti richiesti dalla legge per il nostro parere” ha spiegato Alessandro Maggi leggendo anche il testo della normativa dimenticata, un tentativo disperato di portare luce dove regna l’oscurità. “Gente d’Italia compie egregiamente l’obiettivo di diffondere il lavoro di tutte le associazioni, non solo quelle di Montevideo ma anche quelle dell’interno. E lo dico come tesoriere della Società Italiana di Colonia le cui attività hanno sempre trovato grande spazio. Noi dobbiamo verificare solo questo, il resto non conta”.

Molto simile il commento di Rolando Rossi: “Al di là delle differenze che possiamo avere, Gente d’Italia compie un ruolo imprescindibile all’interno della collettività perché riempie un vuoto comunicativo importante e questo nessuno lo può negare. Anzi, il Comites dovrebbe supportare nel lavoro di diffusione”. 

“Chi partecipa alla vita delle associazioni sa quanto sia importante questo prezioso strumento di diffusione che abbiamo a disposizione tutti” ha osservato Fabrizio D’Alessandro aggiungendo anche che “gli stessi membri del Comites che adesso stanno votando contro in passato si sono beneficiati delle pubblicazioni per le attività delle loro associazioni”.

“Oggi sono stati violati due principi basici fondamentali, la libertà di espressione e la libertà di pensiero” ha dichiarato amaramente Josè Mendez. “È vero, come hanno detto gli altri, che in passato abbiamo avuto delle differenze e ciò magari potrà continuare a succedere in futuro perché è parte del lavoro della stampa. Tuttavia, votare contro quello che dice la legge e dire addirittura di modificare la linea editoriale è una cosa gravissima che noi non possiamo tollerare. Da oggi l’immagine di un organismo come il Comites è stata fortemente compromessa”.