La maggioranza si spacca sul "green pass". A pochi giorni dall'appello all'unità lanciato dal premier Mario Draghi, tra le forze che compongono l'eterogenea squadra di governo, ieri sono volati letteralmente gli stracci. Centrodestra (ed ex grillini) da una parte, centrosinistra (e cespugli) dall’altra. Succede tutto in commissione Affari sociali della Camera dei Deputati. È qui, infatti, che va in scena lo scontro all'arma bianca sul decreto che ha introdotto l'obbligo del certificato rafforzato per gli over 50. La Lega, infatti, ha presentato un subemendamento per far cessare l'utilizzo del “lasciapassare” allo scadere dello stato di emergenza (previsto per il prossimo 31 marzo).

Nonostante il pressing degli altri partiti, il Carroccio non ne ha voluto sapere di ritirare il correttivo ed è andato, così, al braccio di ferro finale confidando nell’appoggio dei parlamentari del M5S, apparsi incerti fino alla fine sul da farsi. Alla fine, però, non c’è stata nessuna “sorpresa”. I grillini, sia pur combattuti, si sono allineati e hanno votato compatti contro il subemendamento leghista. Il testo, sul quale il governo aveva dato parere contrario, è stato dunque respinto dai voti di Pd, M5s, Iv, Coraggio Italia e Leu. Hanno invece votato a favore la Lega, FdI (che però è l’unico partito di opposizione) e Alternativa (il gruppo degli ex M5s), mentre si sono astenuti i deputati di Forza Italia (parte della maggioranza di governo).

In soldoni: i voti contrari all’emendamento sono stati 22, 5 gli astenuti, e 13 i favorevoli. “Grazie a tutti quelli che ci hanno provato, anche degli altri partiti. Vista la rilevanza del tema credo che l'emendamento debba essere ripresentato e discusso in aula” ha subito scritto su Twitter il deputato leghista Claudio Borghi, preannunciando nuovamente battaglia. Questa volta direttamente nell’aula di Montecitorio. L’esponente leghista ha poi puntato il dito contro i dem: anche il "Pd in dichiarazione di voto dice che le restrizioni vanno tolte ma si dicono 'contrari a farlo con emendamento' quindi voteranno contro. Certo, è comodo rimettere tutto in mano a Speranza. Cosa potrebbe andare male?" ha sbottato.

Ma non è finita qui. Prima ancora, infatti, che la maggioranza si dividesse sul subemendamento dei salviniani, in mattinata la squadra si è infranta su un altro emendamento presentato, questa volta, da Alternativa e votato, guarda caso, anche da Lega e FdI. Il correttivo, poi bocciato, mirava a eliminare la quarantena per gli alunni non vaccinati, oltre alla distinzione con i bambini vaccinati introdotta nel decreto in esame che prevede l'obbligo del green pass rafforzato per gli over 50. In soldoni: gli esponenti del Carroccio hanno votato all’unisono con il partito di Giorgia Meloni e con gli ex grillini sfidando, anche in questo caso, la posizione dell’esecutivo. Più spaccati di così…