di Stefano Ghionni

In questo momento non è di certo il caso di sentire parlare di crisi di governo, tra la pandemia ancora in atto (che continua a mietere in Italia centinaia di morti al giorno) e la guerra in Ucraina. Ebbene, ieri è successo, con un nuovo caos all'interno della maggioranza. Motivo del contendere, l’approvazione dell'articolo 6 della delega fiscale, quello sulla riforma del catasto, considerato dirimente, una sorta di prerequisito affinché possa andare avanti l'intera riforma fiscale e probabilmente l'azione del governo. Ad agitare le acque è stata la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra (LeU), intervenendo alla commissione Finanze della Camera. “Se l'articolo 6 non è approvato - avrebbe detto - si ritiene conclusa l'esperienza di governo”.

Il governo chiede che l'articolo 6 della delega fiscale venga approvato così com'è, che dunque vengano ritirati tutti gli emendamenti della maggioranza che intendono rivedere, e per certi versi sabotare, l'avvio dell'indagine quinquennale che porterà a riparametrare i canoni catastali. "È in nome dell'equità, e non è una nuova tassa", il pensiero del premier Draghi, che sposa la linea dura della sottosegretaria. La discussione a quel punto si è fatta aspra, Forza Italia ha chiesto una sospensione di qualche ora e si è chiesto anche un ufficio di presidenza. Il Centrodestra infatti ha più volte manifestato la netta contrarietà a ogni forma di intervento sul catasto.

“Gravissimo l'aut aut della sottosegretaria al Mef, Cecilia Guerra. Minacciare la crisi di governo qualora non si approvasse così com'è la riforma del catasto è da irresponsabili. Il Parlamento ha tutto il diritto di discutere e presentare emendamenti laddove non ci sia convergenza sul provvedimento. Mentre c'è un conflitto in pieno corso in Ucraina e il costo dell'energia è alle stelle, non ci sembra questo il momento di ricorrere alle maniere forti e di portare il dibattito allo scontro istituzionale. Peraltro, lo stesso governo e diversi gruppi di maggioranza hanno già riconosciuto l'inutilità di un intervento di riforma del catasto se la finalità è solo quella di una mera indagine statistica per scovare gli immobili-fantasma. Il ricatto conferma il dubbio che ci siano dietro altre logiche, come quella di tassare la casa”: così i capigruppo Lega nelle commissioni Bilancio e Finanze Massimo Bitonci e Giulio Centemero, il vicepresidente della VI commissione Alberto Gusmeroli a nome di tutti i commissari Lega.

Alla fine, si è deciso di non decidere. Perché Forza Italia si intesta una mediazione, possibile anche se improbabile: far accettare sia al governo sia alla Lega una riformulazione dell'articolo 6, quello incriminato, che specifica meglio il perimetro e le finalità dell'indagine (in sostanza: specifica che non ci saranno "nuove tasse"). La seduta è aggiornata. Se ne riparla oggi.