di Franco Esposito

Estradato da Dubai con un volo di Stato. Torna in Italia il boss della criminalità organizzata. Ad Amsterdam acquistò due quadri di Van Gogh rubati al museo della città olandese. Raffaele Imperiale, 47 anni, di Castellamare di Stabia dovrà scontare cinque anni di carcere, anche in qualità di destinatario di un ordine di arresto della Dda. Questa la nuova accusa: “é lo stratega del clan Amato-Pagano”.

Negli ultimi anni Imperiale aveva scalato le gerarchie della camorra napoletana. Tanto da raggiungere i vertici del più potente cartello camorristico di Napoli. L'arresto è avvenuto a capo di una lunga latitanza il 4 agosto scorso a Dubai. E l'estradizione in Italia è stata al centro di un caso internazionale tra le autorità italiane e gli Emirati Arabi. L'antimafia ritiene il cosiddetto boss dei Van Gogh un soggetto di estrema pericolosità in grado di influenzare l'attività camorristica sul territorio non solo napoletano. Al suo caso si è interessato anche il ministro della Giustizia, Marta Cartabia.

Proprio il viaggio della titolare del dicastero ha sbloccato la situazione relativa all'estradizione di Raffaele Imperiale. Il via libera era arrivato già febbraio, ma è servito un incontro con le autorità degli Emirati èer sbloccare la complessa situazione. A Gragnano, in Campania, esiste un intero quartiere che porta il cognome degli Imperiali famiglia di costruttori noti nell'area stabiese, Appena maggiorenne, Lelluccio Ferrarelle, così è soprannominato nell'ambiente della malavita, si era trasferito in Olanda.

A fare cosa? L'apertura di un coffee shop in società con il fratello, poi deceduto. Le inchieste dell'Antimafia raccontano di Raffaele Imperiale coe come queste: è il tessitore delle trame del traffico di stupefacenti. In rapporti di affari con i maggiori narcotrafficanti europei e sudamericani. Il fornitore esclusivo, per la cocaina, del clan Amato-Pagano. Rifornendo lo stesso di armi utili nelle faide di camorra.

“É lui il regista occulto e grande facilitatore”, afferma senza ombra di dubbio la Procura distrettuale Antimafia di Napoli, che gli ha notificato un ordine di arresto per “associazione per delinquere di tipo mafioso”, notificato nel momento in cui Imperiale è atterrato all'aeroporto di Fiumicino.

Il blitz delle forze speciali di Dubai lo ha sorpreso in pigiama nella notte del 4 agosto scorso. Il camorrista stava guardando la tv, non era armato, aveva un passaporto russo falso con identità italiana e molti soldi. Da allora era detenuto in carcere negli Emirati, in attesa di essere estradato in Italia.

Le opere di Vincent Van Ggogh le aveva acquistate ad Amsterdam per ottenere uno sconto di pena. Ad attenderlo allo scalo della Capitale, gli ufficiali di poliza giudiziaria della Squadra Mobile della Questura di Napoli e del Gico della Guardia di Finanza, intervenuti con Sco e Scico, per notificargli anche l'ordine di “esecuzione pena”. Imperiale deve scontare una condanna definitiva a cinque anni e dieci mesi per “traffico internazionale di stupefacenti”.

Questa pena già ha goduto di un rilevante sconto, grazie alla lettera in cui ha fornito piena confessione agli inquirenti e in ragione del ritrovamento delle due opere d'arte originali Van Gogh, dal valore inestimabile.

Il recupero dei preziosi quadri, “La spiaggia di Scheveningen e “La chiesa di Nuenen” avvenne a settembre 2016. I finanzieri fecero irruzione nell'abitazione di Imperiale a traversa Pozzillo, periferia di Castellammare di Stabia. Le opere erano state rubate dal museo di Amsterdam nel 2002. Imperiale le aveva acquistate direttamente dalle mani del ladro e custoditie a casa dei genitori. I dipinti sono stati restituiti alle autorità olandesi.

Il ritrovamento dei due Van Gogh fece conoscere Imperiale in tutto il mondo. Laddove l'Antmafia sostiene che “ormai da anni Imperiale era uno dei più potenti narcotrafficanti al mondo con base ed alleanze in Olanda affari in Spagna, e appoggi negi Emirati Arabi”. Dove aveva scelto di condurre la sua latitanza dorata: auto di lusso, villa a due piani con piscina nella periferia della metropoli.

Assistito dall'avvocato Maurizio Frizzi, Imperiale è comparso dinazi al gip Linda D'Ancona per l'interrogatorio di garanzia per “rispondere alle nuove pesanti accuse nei suoi confronti”. In attesa di potersi difendere, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Addio alla latitanza, alle fughe, al lusso smodato e lle trattative degne degne delle migliori spy-story, resterà in carcere cinque anni. Ma non si escludono nuovi magheggi, sotto forma di colpi di scena oggi non esattamente prevedibili.