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Franco Esposito

Errori nei quiz, graduatorie da rifare. Investito da una pioggia di ricorsi, il ministero ammette  gli sbagli. La commissione esaminatrice costretta a cambiare le  modalità di punteggio. Svarioni sulla Costituzione e su un test di Fisica, finisce a buonedonne il concorso ordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado. I candidati, ad onor del vero, lo avevano subito definito “un terno al lotto”. I sindacati chiedono ora conto e ragione, e avvertono: “Ci sono molte altre sviste”. 

Di chi la colpa dei gravi lapsus commessi in sede di stesura del test? Un mese è trascorso dall'inizio della prova scritta. Trenta giorni all'insegna del rimpiattino tra il minsitro dell'istruzione Patrizio Bianchi e l'ex titolare del dicastero Lucia Azzolini. Polemiche sfuse e a pacchetti, scambio di accuse, ma alla fine il ministero si è assunto la paternità degli errori. Il concorso ha mostrato grossolani limiti. 

Recuperano forti e concrete speranze i bocciati. In alcune commissione addirittura il novanta per cento dei candidati. Punto e daccapo, ora. Si ricomincia, ma quando e come?  

Gli errori sono stati evidenziati con una segnalazione della Fio Cgil al ministero dell'istruzione. Quei lapsus presenti nei test a crocette computer based e le prime rispostre pervenute. Il sindacato denunciante può ora annunciare: “La Commissione nazionale ha riconosciuto che due punti non contengono alcuna risposta corretta tra le quattro opzioni proposte. Pertanto, ai fini del calcolo del punteggio, verranno riconosciuti a ciascun candidato due punti per qualsiasi risposta, anche nel caso di risposta non data”. 

Un gran casotto, ma davvero. Gli errori che hanno messo in crisi i candidati riguardano, come dettto, la Costituzione della Repubblica Italiana e la Fisica. Lapsus indubbiamente rilevanti, eclatanti. Cosa riconosce l'articolo 34 della Costitutzione?, veniva chiesto nel test sottoposto alla classe ADMM, sostegno scuola secondaria primo grado. Peccato che la risposta ritenuta esatta, la libertà d'insegnamento, si riferisce all'articolo 33. “E nessuna delle altre tre opzioni conteneva la risposta corretta”. 

E meglio non è andata ai candidati della AO60, Tecnonologia della scuola secondaria primo grado, ai quali veniva chiesto di effettuare calcoli dai risultati impossibili. Il test recitava: “Se si immerge un solido avente massa 0,1 kg in un recipiente contenente 100 centimetri cubi di acqua, il livello di questo cresce e il volume totale del liquido più il solido immerso sale a 125 centimetri cubi. Quanto vale la densità assoluta del solido?”. 

La risposta esatta sarebbe stata 4000 kg/m3, misura che comunque non corrisponde, anche dopo le conversioni, a nessuna delle opzioni presenti nel testo di esame. 0,004 kg/m3; 400 kg/m3; 4g/dm3; 400 g/am3. Secondo le testimonianze raccolte, tra quesiti ambigui o sbagliati, di errori ce ne sarebbero altri. I sindacati hanno assunto un preciso impegno: “Segnaleremo i quesiti errati e chiederemo un intervento del Ministero. Stiamo sollecitando interventi anche sulle classi Ab25 e AO12”. Annunciata una pioggia di ricorsi, sulal scorta di una constatazione. “Il concorso è una “selezione farsa. La decisione della Commissione di attribuire due punti a tutti coloro  che hanno espresso una delle quattro risposte possibili nei due quesiti errati, e rivedere la graduatoria su questa base, non è sufficiente”. 

Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, ritiene che l'amministrazione scolastica innanziutto debba “chiedere scusa a centinaia di migliaia di aspiranti docenti, ai quali è stato chiesto di partecipare a una prova discutibilissima con errori a raffica che vanno ben oltre i due accertati pubblicamente. Riceviamo continue segnalazioni, quesro concorso fa acqua da tutte le parti. Il ministero non se la può cavare assegnando due punti a tutti i presenti, a prescindere dal tipo di domanda”. 

Intanto le prove del concorso proseguono. Nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta ai candidati in merito a un'eventuale rettifica della graduatoria. Mentre si fa strada anche l'ipotesi di un abbassamento del punteggio necessario  per superare il test. 

Comunque vada, quale che sia la decisione (o non decisione) riparatrice dei clamorosi inammissibili inaccettabili errori, il gran casotto è servito. 

Di un altro tipo quello in corso all'Università Mediterranea di Reggio Calabria. Bandi truccati, sospeso il rettore dell'ateneo. Santo Marcello Zimbone interdetto per dieci mesi, e per dodici il protettore vicario Pasquale Catanoso, già rettore . 

Tutto quanto emerge dall'operazione Magnfiica, condotta dalla Guardia di Finanza su direttive della Procura di Reggio Calabria. Gli indagati sono in tutto cinquantadue. Il gip che ha emesso i provvedimenti ritiene di aver acquisito dati precisi e tutti i nomi delle persone implicate in questa maleodorante vicenda di concorsi col trucco. “Un quadro disarmante”. 

Tra i reati contestati figurano l'associazione per delinquere, concussione, corruzione, abuso d'ufficio, falsità ideologica e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria, le indagini sono scaturite da un esposto di uan candidata a un concorso per ricercatore, risultata non vincitrice. 

All'Università Mediterranea di Reggio Calabria vincevano gli amici e le amiche del rettore e dei suoi accoliti. Il figlio di, il nipote del politico. Ma l'uomo al comando e i suoi scherani avrebbero privilegiato lo scambio di favori. Tu dai una cosa a me...