Soddisfazione per la ottima riuscita della seconda edizione della “Giornata del Siciliano nel Mondo”, che si è svolta ieri 15 maggio presso la sala del Consiglio Comunale di Valguarnera Caropepe.

Per un’intera giornata, il piccolo paese di Valguarnera Caropepe in provincia di Enna, è stato il centro del mondo, nel quale si sono dati appuntamento emigrati di tutto il mondo, che in occasione della importante ricorrenza, si sono collegati con gli organizzatori che dalla sala consiliare del comune hanno svolto un interessante programma che, diviso in due parti, ha occupato parecchie parti della giornata.

Nella prima parte, si è proceduto al rilascio di riconoscimenti di benemerenza a siciliani che si sono distinti in giro per il mondo. I cinque premiati, che hanno voluto costituire un forte segnale sia verso le nuove generazioni (tre) che verso eccellenze affermate (due). Dei tre giovani, che per quanto ci riguarda hanno anche rappresentato una continuazione del seminario di Palermo tenuto nel capoluogo siciliano in aprile del 2019 ad opera del CGIE, uno era presente in sala: Salvo Buttitta, coordinatore dell’USEF in Svizzera oltre che presidente del nuovo COMITES di Basilea. Gli altri due che hanno invece partecipato da remoto, hanno portato una ventata di storia dell’emigrazione siciliana uno, German Cirnigliaro, dall’ America latina (Argentina) e la più giovane con i suoi 25 anni ha messo la presenza in rappresentanza dell’emigrazione siciliana e non solo presente in Sud Africa.

Dalla lontana Australia, invece si è collegato il Cav. Filippo Navarra, che emigrato dalla sua Gibellina in provincia di Trapani ha costruito un impero nel settore del ricevimento dell’ospitalità e degli eventi di vario tipo, con le sue quattro megastrutture.

Da più vicino, da Dussenldorf Germania, si è collegato il Dr. Maurizio Giangreco, che oltre ad essere valido rappresentante del mondo dell’industria, rappresenta un importante esempio di integrazione per il modo come da politico ormai affermato, prende parte attiva alla vita ed alle problematiche della città che ha scelto come sua residenza fin dal 1983. Una città che ha visto e continua a vedere il suo impegno che spazia in vari campi, dalla cultura al sociale, dall’informazione al cinema all’associazionismo e ad altri campi ancora.

In collegamento ad assistere, anche altri emigrati unitisi da varie parti del mondo.

La seconda parte della giornata, invece, gli organizzatori hanno voluto dedicarla al problema relativo alla nuova emigrazione ed al ruolo delle regioni, dell’associazionismo e delle istituzioni in genere. 

A questa parte della giornata, dopo la breve relazione del presidente del CARSE, dalla Svizzera è intervenuto il Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italia all’Estero (CGIE) rilanciando le problematiche di un emigrazione, quella della nuova ondata, del tutto atipica che danneggia doppiamente l’Italia e le sue regione del Mezzogiorno. Un accorato appello rivolge anche  a quelle regioni ed al governo romano, che hanno dimenticato le comunità all’estero e non mettono in campo politiche adeguate.

Da Parigi, si collega ed interviene la Dr.ssa Maria Chiara Prodi, presidente della VII Commissione Permanente del CGIE “Nuove Migrazioni e Generazioni Nuove”, che riferendosi al seminario di Palermo voluto dalla Commissione e da tutto il CGIE, che rappresenta la punta più alta del lavoro della stessa, ha sottolineato che il seminario non è certo stato un punto d’arrivo, ma di partenza.

Da quella importante esperienza, infatti, è nata la rete dei giovani italiani in rete che mette in comunicazione quanti hanno vissuto quella esperienza e che continuano a tenersi in contatto sviluppando una proficua collaborazione e scambio di idee e di esperienze. In una parola, si può dire che il seminario di Palermo è costantemente “in progress” e comincia a dare ottimi risultati.

Da Bruxelles arriva l’intervento di Pietro Lunetto coordinatore nazionale della FILEF e del FAIM e coautore della ricerca sulla nuova emigrazione, il quale ha sottolineato alcuni aspetti della nuova emigrazione che meritano di essere tenuti in considerazione e valutati attentamente.

Ed ancora arrivano contributi ed interventi dal Sen. Francesco Giacobbe eletto in Australia, del Sen. Fabio Porta eletto in America latina, da dirigenti di associazioni dell’Argentina, del Sud Africa, dell’America del Nord.

Interessante l’intervento della Dr.ssa Letizia Diliberti Dirigente Generale dell’Assessorato della Famiglia delle Politiche Sociali e del Lavoro in rappresentanza dell’Assessore Sen. Antonio Scavone, che ha tenuto a sottolineare l’impegno che l’Assessorato e l’Assessore stesso mettono in direzione delle complicate problematiche che riguardano i flussi migratori sia in entrata che in uscita ed ai siciliani all’estero per i quali sono in preparazione nuovi strumenti legislativi che debbono aggiornare quelli in corso di vigenza.

A rappresentare il comune di Valguarnera, la Sindaca Dr.ssa Francesca Draià che ha sottolineato l’importanza di una iniziativa diretta agli emigrati, affermando che per lei i valguarneresi all’estero continuano ad essere cittadini a tutti gli effetti e che trovano motivo di essere ricordati anche dall’iniziativa di Paolo Totò Bellone e del suo numeroso staff, che hanno allestito e portano avanti un museo dedicato a loro. Il nuovo progetto di archivio e museo regionale dell’emigrazione siciliana, rappresenta un completamento di quello già esistente e non a caso sono stati concessi in uso gratuito i pianterreni dello stesso Palazzo Prato.

Inoltre, non a caso la scelta della sede dell’archivio museo regionale dell’emigrazione siciliana sia quella di Valguarnera. Diversi sono i motivi che ci hanno spinto ad accettare questa destinazione: la posizione geografica che fa del paese una location situata in posizione baricentrica rispetto alla Sicilia e ben collegata con l’autostrada A19; l’intensità migratoria che ha colpito Valguarnera che in virtù della presenza delle miniere è stata in passato polo di richiamo per tante persone che hanno portato la popolazione a circa 18.000 abitanti, per poi, sempre a causa delle miniere e della crisi del settore ha visto la propria popolazione ridotta a circa 7.000 abitanti con una perdita netta di popolazione del 61%. Ci sarebbero anche altri motivi ugualmente importanti., quali la disponibilità dell’Amministrazione, la concessione gratuita dei locali ecc. Ma a nostro avviso, bastano anche solo i primi due, per avere fatto sì che l’archivio nasca in un comune, che ieri, per un giorno, è diventato il centro del mondo. 

Salvatore Augello