DI Matteo Forciniti

È passato più di un mese dall’elezione del membro del Cgie (il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) ma in Uruguay restano fortissime ombre sulla regolarità di questo voto che ha premiato Aldo Lamorte.

Come denunciato da alcune associazioni e dalla lista del Comites Unitalia restano ancora molto forti i sospetti sulla regolarità della composizione dell’assemblea paese, ovvero i votanti che il 9 aprile hanno conferito al politico uruguaiano l’ennesima poltrona. Oltre ai consiglieri del Comites, alla votazione hanno partecipato anche 9 associazioni della collettività italiana scelte dall’Ambasciata non si sa' con quali criteri...

 

Recentemente -per cercare di spiegare questi criteri utilizzati per la designazione- l’ambasciatore Giovanni Iannuzzi ha risposto a una lettera dei consiglieri della lista Unitalia, come è stato informato durante l’ultima seduta del Comites. Vediamo cosa dice questa lettera.

Le associazioni che hanno risposto in tempo all’invito delle autorità diplomatiche per partecipare all’elezione del Cgie sono state 26 in totale: Aercu (Associazione Emigrati Regione Campania in Uruguay), Aereu (Associazione Emiliano Romagnoli Emigrati in Uruguay), Aiuda (Associazione Italiana in Uruguay di Assistenza), Ancri (Associazione Nazionale Ex Combattenti e Reduci di Guerra), Associazione Calabrese di Montevideo, Associazione Culturale Garibaldina di Montevideo, Associazione Ligure di Salto, Associazione Lombarda, Associazione Lucana di Maldonado, Casa d’ItaIia, Casa d’ItaIia Melo, Circolo Italiano della Costa de Oro, Circolo Italiano di Maldonado, Circolo Italiano di Pando, Circolo Trentino di Montevideo, Collettività Satrianese di San Rocco, Efasce (Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti), Figli della Toscana, Filef, Gruppo Legami, Marchigiani nel Mondo, Patronato ACLI, Patronato INCA, Scuola Italiana di Montevideo, Sociedad Italiana de Colonia, Sociedad Italiana de las Piedras. “Tra esse” -puntualizza con grande enfasi Iannuzzi- “fa legittimamente parte la Scuola italiana di Montevideo”.

La scelta finale è ricaduta su queste 9 associazioni: Marchigiani nel Mondo, Aiuda, Efasce, Aercu, Scuola Italiana di Montevideo, Associazione Calabrese di Montevideo, Ancri, Circolo Italiano della Costa de Oro e Circolo Trentino di Montevideo.

Per scegliere queste 9 associazioni l’Ambasciata afferma di aver seguito i criteri previsti dall’art. 7 comma 3 del DPR 329 del 1998 che recita: “La rappresentanza diplomatica, sulla base degli elementi acquisiti e attraverso opportune forme di consultazione, condotte dall’autorità consolare in ordine al livello di rappresentatività, alla rilevanza quantitativa e qualitativa dell’attività svolta dalle associazioni, stabilisce quali associazioni sono rappresentate nell’assemblea”. 

L’Ambasciatore non entra nel merito della questione limitandosi a ripetere la normativa per "tranquillizzare" ma non apporta niente di rilevante.

Quali sono stati allora i criteri per la scelta delle associazioni che hanno provocato un fiume di proteste? Ecco la  risposta del dott. Iannuzzi: “Sono stati consultati, oltre i consoli onorari italiani in Uruguay, tutto il personale dell’Ambasciata che opera in stretto contatto con le associazioni soprattutto a livello culturale e sociale”.

Analizziamo allora  il grande “livello di rappresentatività e rilevanza qualitativa” di alcune di queste associazioni scelte dall’AmbasciataAncri, ad esempio, è praticamente inattiva da quattro anni, l’ultima attività risale alla fine del 2018 se si esclude l’ultima commemorazione dei caduti del 4 novembre dello scorso anno organizzata insieme ad altre istituzioni. L’interno dell’Uruguay è stato praticamente tagliato fuori, un fatto gravissimo: l’unica partecipazione è stata quella del Circolo della Costa de Oro che si trova a poca distanza da Montevideo e il cui ex presidente (Mario Darino) è un consigliere della lista Maiu comandata da Lamorte. Qualche parola si potrebbe spendere pure sull’Aiuda che gestiste la Casa degli Italiani quasi mai aperta al pubblico e che si occupa tra mille difficoltà di fornire assistenza ai connazionali indigenti. Per carità questo è un compito lodevole e necessario, ma basta per conferire all’Aiuda quel “livello di rappresentatività” richiesto?

E poi, dulcis in fundo, la nomina che ha destato più scalpore e che ha gettato via quella poca credibilità rimasta: la Scuola Italiana di Montevideo.

Questa scuola privata frequentata dall’élite cittadina negli ultimi anni si trova in grande sintonia con la rappresentanza diplomatica italiana che l’ha addirittura premiata, recentemente, regalandole dei libri. Il delegato della Scuola per votare al Cgie è stato Italo Monetti, rappresentante uruguaiano del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo (un’associazione di destra) oltre che medico di fiducia dell’Ambasciata. Ma quale rappresentatività può avere una scuola a cui può accedere solo una piccola minoranza rispetto a tante associazioni attive sul territorio che sono state escluse dal voto? Sulle altre associazioni disegnate si potrebbe discutere alla luce anche di una storia rilevante per la collettività ma in questo caso non si riescono davvero a comprendere le motivazioni: conferire oggi una qualche rappresentatività alla "scuola dei ricchi" sembra quasi un vero e proprio insulto alla comunità italiana. Per caritá, nullla  contro la Scuola, che é senza dubbio ottima sotto il profilo didattico ma é certamwente "esclusiva", cioé appannaggio solo per i pochi fortunati della nostra ciollettivitá.... 

Oltre alla scelta delle associazioni presenti nell’assemblea paese, poi,  ci sono altri aspetti che potrebbero aver inquinato fortemente l’elezione del Cgie in Uruguay e su cui l’Ambasciata non ha mai speso una parola venendo meno - a nostro parere, ma non solo - al suo tradizionale compito di vigilanza.

Al voto del 9 aprile hanno partecipato infatti anche due membri cooptati del Comites di Montevideo Jorge Castiglia e Nery Pinatto. Entrambi sono stati nominati in modo atipico dal Comites nella polemica seduta del 16 febbraio mentre il suo presidente (Aldo Lamorte) manteneva un doppio incarico illegale tra il Comites e il precedente Cgie come stabilito dall’Avvocatura dello Stato. Quindi é tutta la seduta  che dovrebbe essere catalogata come "illegale".....