di ROBERTO ZANNI
Ci sono tanti ristoranti italiani negli Stati Uniti? Nessuno può negarlo. Le statistiche più aggiornate parlano di una crescita continua dal 2011, quando si è cominciato a contarli, fino a oggi, esclusa una breve parentesi, forzata, dovuta al Covid-19. Allora erano poco più di 42.000, passati una decina d'anni sono cresciuta di almeno 10.000 unità. Numeri che ovviamente non possono distinguere tra l'autentico italiano e quello che invece porta solo il nome. E a proposito del nome, o dei nomi, la lotta si fa sempre più serrata, perchè nonostante la fantasia, si può facilmente incorrere in qualche doppione. Come sta succedendo nel Texas a Dallas. In Oak Lawn Avenue c'è infatti Carbone's di proprietà di Julian Barsotti. "Un locale - racconta - che prende il nome dal mio bisnonno, un italoamericano di prima generazione. Un ristorante che sta davvero rendendo omaggio al cibo usando la nostra orgogliosa storia familiare come punto di ispirazione". Carbone's è stato inaugurato nel 2012 e ha passato gli ultimi dieci anni a far crescere la propria reputazione, il proprio nome. Fino a qualche mese fa quando in città è sbarcato Carbone che l'unica differenza con l'altro ristorante è che manca una lettera, la 's' finale... Una differenza davvero da poco secondo Barsotti. "Ha creato una grande confusione". Ed è partita la denuncia visto che poi il secondo Carbone si trova anche ad appena tre, quattro chilometri di distanza. Nella denuncia di Barsotti si afferma che persone che prenotano da Carbone si recano da Carbone's e viceversa, le recensioni, che oggi sono il pane dei ristoranti, sono tutte sbagliate, si mangia da una parte e si scrive per l'altra. Barsotti ha anche dichiarato di aver tenuto un registro che è arrivato fino a 1400 persone che hanno confuso i due ristoranti. Ma non si tratta solo di chi va mangiare, il caos ha coinvolto anche i fornitori: si consegna, spesso, al locale sbagliato. E uno store di prodotti alimentari ha anche messo in vetrina il logo di Carbone's, con la sua storia, accanto a un vasetto di salsa di Carbone e la foto di quell'ennesimo errore è stata allegata alla causa intentata da Barsotti contro i nuovi arrivati per violazione del marchio. Cosa succederà adesso? "Casi del genere - ha spiegato Chris Schwegmann, legale che si occupa di queste situazioni, ma che questa volta non è coinvolto nella diatriba - solitamente si basano sulla confusione che viene generata nei consumatori, nel pubblico. E se si guarda a questa denuncia ci sono tanti esempi. Ma alla fine quello che sposterà la bilancia dall'una o dall'altra parte sarà la dimostrazione di chi per primo è entrato in commercio utilizzando il nome che è in causa". Carbone's, quello di Dallas, ha cominciato nel 2012, Carbone, l'altro appena arrivato, ha aperto il primo ristorante nel 2013 a New York e ora ha cinque locali sparsi per il mondo. Ma c'è anche un altro aspetto che il Dallas Morning News, che per primo ha riportato la vicenda, ha messo in risalto: Carbone (senza la 's') ha già un marchio federale registrato, mentre un secondo è ancora in sospeso e se il nome è dovuto allo chef Mario Carbone, oggi famosissimo, fa parte anche di una società, Major Food Group, che è diventata una potenza nel campo della ristorazione e non solo. Allora come andrà a finire? Chi vincerà? "Quello che noi vogliamo - ha affermato Barsotti - è solo mantenere il nostro nome nel Texas e poter vendere i nostri prodotti". La risposta della controparte? Non c'è stata, perchè fino ad oggi si è rifiutata di rispondere.