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L’apertura di un corridoio per far uscire le navi cariche di grano da Odessa è importante per salvare dalla carestia quei 53 paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione e risentono quindi in maniera devastante dall’aumento dei prezzi dei cereali causato dalla guerra, ma anche per ridurre l’inflazione in quelli ricchi. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’intesa tra Mosca, Kiev e Ankara per rimuovere il blocco al porto ucraino, rivelata dal quotidiano russo Izvestia.

Con il via libera alla partenza delle navi cargo si libera – sottolinea la Coldiretti – lo spazio nei magazzini per accogliere i nuovi raccolti di grano in arrivo tra poche settimane per un quantitativo di stimato di 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti per questa stagione, che collocano comunque l’Ucraina al sesto posto tra gli esportatori mondiali di grano.

La guerra coinvolge gli scambi di oltre un quarto del grano mondiale con l’Ucraina che insieme alla Russia controlla circa il 28% sugli scambi internazionali con oltre 55 milioni di tonnellate movimentate, ma anche il 16% sugli scambi di mais.