I tempi sono cambiati. E così cambia il mondo della comunicazione. Ma gli italiani all’estero continuano a volere essere informati costantemente. “Nel giro di 15 anni l’emigrazione è cambiata, anche grazie alle nuove tecnologie. Oggi abbiamo un’informazione sul minuto, in tempo reale. Abbiamo in contemporanea, una comunità più grande con dei mezzi più immediati. Dall’altra degli organi di informazioni che si sono specializzati su informare i nostri connazionali all’estero, che si sono trasformate nel corso degli anni. Abbiamo 7 realtà territoriali diverse per questo convegno, oltre che ai direttori delle testate che si occupano di informare gli emigrati. Questo, lo abbiamo voluto fare per cercare di capire come queste testate “di nicchia” possono farsi conoscere di più, ma anche capire come si siano evolute nel tempo e capire le esigenze delle nuove forme di emigrazione e delle loro capacità di comunicare agli italo-discendenti nel mondo”. Con queste parole, la senatrice di Italia Viva eletta in Europa, Laura Garavini, ha aperto “Informazione senza confini”, il convegno in corso al Senato con ospiti tutti gli esperti del settore dell’informazione orientato specificatamente per gli italiani residenti all’estero.
Saluti iniziali affidati a Giuseppe Moles, sottosegretario di Stato Informazione ed Editoria, che prendendo parola ha voluto per prima cosa ringraziare la senatrice Garavini: “l’informazione è un bene pubblico – ha specificato -. Non si può leggere un giornale, un libro, se non c’è chi lo scrive, lo stampa, la produce sia fisicamente che online. Quindi il dovere del governo è quello di considerare questo come un bene pubblico essenziale. Essenziale soprattutto per una democrazia liberale. E va tutelato”. 
E rispetto alle testate all’estero, Moles ha spiegato come queste rappresentino anche un modo di promuovere l’Italia nel mondo. Per questo, nell’ultimo decreto si è voluto salvaguardare la specificità del settore. Riguardo proprio la tutela e il sostegno della stampa italiana all’estero, l’esponente del Governo Draghi ha sottolineato come questo settore, a suo modo di vedere “fa parte di un sistema. Ne fa parte in toto”. E secondo lui, dunque, “non possiamo che ragionare da sistema”. Un sistema che promuove l’Italia. “Se i media italiani nel mondo rappresentano tutte queste cose, la nostra editoria all’estero deve essere sostenuta e tutelata. Sia perché rappresenta un ponte, sia perché è uno strumento di mediazione culturale e anche perché garantisce l’esercizio dei diritti democratici degli italiani all’estero, che votano ed è cruciale dargli tutte le informazioni necessarie”.
“Questo incontro è particolarmente importante” ha affermato Moles avviandosi alla conclusione del suo intervento d’apertura. E lo è “perché diminuisce la distanza tra le norme e il mondo reale. E l’unico modo per combattere il fenomeno delle fake news è la professionalità dei giornalisti e la responsabilità degli editori. E così dobbiamo dare la possibilità ai cittadini italiani all’estero di assumere un’informazione corretta. Per questo è fondamentale difenderla”, ha concluso il sottosegretario.