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La popolazione europea, dopo un primo calo nel 2020, ha continuato a diminuire anche nel 2021, passando, secondo i dati Eurostat, dai 447 milioni del primo gennaio 2021 ai 446,8 del primo gennaio 2022. Secondo i dati dell'ufficio statistico europeo, sono gli italiani la popolazione in maggiore calo dentro l'Unione Europea, con meno 253.100 persone.

La popolazione dei singoli Stati membri dell'Ue, al primo gennaio di quest'anno, variava da 0,5 milioni a Malta a 83,2 milioni in Germania e Germania, Francia e Italia, insieme, rappresentano quasi la metà (47%) della popolazione totale dell'Ue. Sempre secondo l'Eurostat il calo del 2021 segue a quello del 2020, dovuto all'impatto della pandemia di Covid-19 e al fatto che, per il secondo anno consecutivo, ci siano state più morti che nascite e, così, questo bilancio ha superato la migrazione netta positiva per il secondo anno, molto probabilmente a causa dell'impatto della pandemia.

"Nell'Ue, nel 2020, ci sono stati 531000 decessi in più, rispetto al 2019, a fronte di 113000 decessi in più, nel 2021, rispetto al 2020", ha specificato Eurostat in una nota. "Mentre la popolazione complessiva della Ue è diminuita, per il secondo anno consecutivo, il calo demografico non è stato registrato in tutti gli Stati membri. In totale, 10 Paesi hanno registrato una diminuzione della popolazione, tra il primo gennaio 2021 e il 2022, con il calo maggiore registrato in Italia (-253.100) e il minore in Slovenia (-1.800). Negli altri 17 Paesi sono stati osservati aumenti, il maggiore in Francia (185.900) e il minore in Estonia (1.700)"- è sempre l'Eurostat a dirlo.

"Su un periodo più lungo, la popolazione dell'Ue è passata da 354,5 milioni, nel 1960, a 446,8 milioni il primo gennaio 2022, con un aumento di 92,3 milioni di persone. Il tasso di crescita della popolazione è rallentato gradualmente negli ultimi decenni: ad esempio, è aumentata in media di circa 0,7 milioni di persone all'anno nel periodo 2005-2022, rispetto a un aumento medio di circa 3 milioni di persone all'anno negli anni '60", sempre secondo l'Eurostat.