Joe Biden (depositphotos)

DI SONIA TURRINI

Domenica pomeriggio, dopo una maratona di dibattiti di 27 ore, culmine di un anno di trattative più volte date per morte, il Senato americano ha passato la più grande legge a difesa del clima della sua storia, consegnando ai Democratici una vittoria di cui avevano urgentemente bisogno in vista delle elezioni di metà mandato. Con un margine strettissimo di 51 a 50, la proposta non ha avuto il supporto di nessun repubblicano, e dovrebbe essere approvata alla Camera dei Rappresentanti questo venerdì.

La legge prevede l'investimento di quasi 400 miliardi di dollari in politiche sostenibili nei prossimi 10 anni, tra investimenti nella produzione di veicoli elettrici e pannelli solari, sgravi fiscali per favorire la transizione verso fonti energetiche sostenibili, investimenti nelle tecnologie di carbon capture – cioè il processo di cattura dell'anidride carbonica emessa da centrali elettriche o produzioni industriali prima che entri nell'atmosfera -, e la creazione di un fondo di 27 miliardi per garantire che la transizione ecologica sia equamente distribuita e raggiunga anche le comunità a basso reddito (il testo intero della legge).

Nonostante il disegno finale sia considerevolmente ridotto rispetto alle proposte iniziali del partito Democratico, rappresenta il più grande impegno che gli Stati Uniti hanno mai preso nei confronti del clima, fondamentale per il presidente Biden per riacquistare credibilità con i partner internazionali, oltre che con il suo stesso elettorato.

Impacchettata insieme a una complessa modifica del sistema di tassazione e a nuove norme per abbassare il costo dei farmaci, la legge si chiama Inflation Reduction Act. La scelta del nome sembra essere più che altro una tattica di marketing, essendo l'inflazione la prima preoccupazione dei cittadini, ma diversi economisti e lo stesso Ufficio del Bilancio del Congresso prevedono che l'effetto sull'inflazione nel prossimo futuro sarà "trascurabile".

Tuttavia, dovrebbe avere un grande impatto sul clima. Secondo il progetto Repeat di Princeton, che valuta quanto diverse proposte di legge influenzeranno le emissioni prodotte dagli USA nei prossimi anni, l'Inflation Reduction Act dovrebbe abbassare le emissioni del 40% rispetto ai livelli del 2005, entro il 2030. Non sufficiente a centrare in pieno l'obiettivo di dimezzarle datosi da Biden a inizio mandato, ma abbastanza vicino da renderlo raggiungibile, con l'aiuto di altre leggi federali, statali, o con l'iniziativa di grandi compagnie private.

La strada per ottenere una maggioranza al Senato per approvare una legge che modificasse l'atteggiamento avuto finora dagli USA nei confronti del clima è stata tortuosa. Le divisioni interne al partito Democratico, tra i parlamentari più progressisti e quelli conservatori, soprattutto quelli eletti per rappresentare aree del paese storicamente legate all'estrazione di combustibili fossili, avevano completamente bloccato le trattative lo scorso inverno. Riaprire il dialogo, questa primavera, ha richiesto una buona dose di accomodamenti; nella sua versione finale, la proposta di legge include varie concessioni all'industria del carbone e del petrolio, dall'espansione dei terreni destinati alle trivellazioni al supporto per la costruzione di diversi gasdotti.

"Voglio ringraziare ogni membro della coalizione democratica al senato per il supporto a questa legge", ha detto Biden commentando la vittoria. "Ci sono voluti molti compromessi" – ha aggiunto – "fare cose importanti lo richiede quasi sempre".