Di Matteo Forciniti 

Ammontano a quasi 3 miliardi di dollari le perdite economiche del settore turistico in Uruguay dall'arrivo della pandemia nel 2020 fino al dicembre del 2023. L'impressionante numero è stato calcolato da uno studio effettuato dal Ministero del Turismo con l'appoggio del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Pnud) e del Sistema Nacional de Emergencia (Sinae) diffuso da El País.

Che il Covid abbia avuto un impatto drammatico sul settore era ampiamente noto. Tuttavia, non c'erano ancora dei dati ufficiali che quantificassero il danno economico per questo settore. I calcoli sono stati fatti fino con un proiezione fino al dicembre del 2023, quando si prevede che verranno ripresi i numeri degli arrivi raggiunti nel 2019. Ai 2.897 milioni di dollari totali andrebbero aggiunti altri 17,7 milioni persi per la cancellazione della stagione delle crociere. 

"È una perdita importantissima. Se qualcuno avesse dei dubbi sull'importanza del settore turistico, questi numeri lasciano in evidenza le perdite che ci sono state" ha commentato il ministro del Turismo, Tabaré Viera nel suo intervento presso la commissione del Turismo alla Camera dei Deputati.

Alloggio e gastronomia sono i settori più colpiti dalla crisi che rappresentano, rispettivamente, il 30,5% e il 26,9% della spesa totale. L'alloggio ha avuto una perdita stimata di 877 milioni di dollari, la gastronomia di 775 milioni nello stesso periodo. La terza categoria più colpita è stata quella degli acquisti con una perdita stimata di quasi 400 milioni che rappresenta il 13,9% della spesa totale.

A soffrire maggiormente, secondo il rapporto, sono stati i dipartimenti dell'est del paese che in estate diventano il centro del turismo balneare: Maldonado, Rocha e Lavalleja hanno avuto perdite stimate di quasi un miliardo e mezzo di dollari. A seguire la zona metropolitana di Montevideo e Canelones con un miliardo di passivo valutato. Messe insieme le due zone -quella dell'est e quella della capitale- arrivano all'87% di perdite in totale in tutto l'Uruguay. Montevideo però ha sofferto in modo ancora più partricolatr dato che ha dovuto rinunciare a una grossa fetta del turismo interno, il 74%.

Ma oltre a questi numeri "l'impatto umano più rilevante", segnala il rapporto, è quello che riguarda l'ambito lavorativo: il 74% dei posti di lavoro è scomparsoa essere colpiti sono statispecialmente i giovani minori di 29 anni.

A che punto si trova oggi il settore turistico nel lento cammino per la ripresa? La situazione quest'anno è evidentemente molto diversa rispetto all'anno precedente, ha precisato il ministro Viera fornendo alcuni numeri: "Anche se non siamo tornati ad avere le cifre della pre-pandemia, il settore ha cominciato a recuperare".

In base ai dati forniti dal Ministero, tra novembre e dicembre del 2021 sono entrati nel paese 233.535 turisti con una spesa totale de quasi 180 milioni di dollariSuccessivamente, nel primo trimestre del 2022, sono arrivati 391.683 turisti spendendo oltre 380 milioniIl primo trimestre dell'anno rappresenta il periodo più importante per il turismo, in questo caso estivo: rispetto agli anni scorsi, quando si arrivava a più di un milione di arrivi, i numeri sono molto più bassi. Tuttavia, come ha sottolineato il ministro, il lato positivo è "la media dei giorni di permanenza che è stata di10,5 giorni che rappresenta un 40%in più rispetto alla media del 2020 un 60%  in più rispetto al 2019".

Qualcosa di simile è successo anche con le spese dei visitanti che sono cresciute nel primo trimestre del 2022 rispetto al passato: "Quest'anno abbiamo avuto la media di 1.000 dollari di spesa a persona, nello stesso periodo nel 2020 la spesa era di 674 dollari, 710 nel 2019 e 713 nel 2018".