Il lancio della missione Artemis 1 della Nasa è stato annullato per l'impossibilità di riparare il guasto insorto nel terzo motore RS-25 del lanciatore Sls. Lo annuncia la Nasa nella diretta tv. Il lancio potrebbe dunque slittare al 2 settembre: la finestra si dovrebbe aprire alle 18:48 ora italiana per una durata di 120 minuti. In quel caso la missione dovrebbe durare 39 giorni invece che 42, concludendosi con un ammaraggio nell'Oceano Pacifico previsto per l'11 ottobre.

SOSPESO IL COUNTDOWN

E' temporaneamente sospeso il conto alla rovescia per il lancio della missione Artemis 1: il countdown è stato fermato quando mancavano 40 minuti per dare modo ai tecnici della Nasa di risolvere i problemi sorti con uno dei quattro motori RS-25. Al momento sembra esclusa la possibilità che si sia formata una crepa strutturale nello stadio centrale del razzo: il problema sembra legato alla formazione di ghiaccio.

PROBLEMI A UN MOTORE

I tecnici della Nasa sono al lavoro per risolvere nuovi problemi emersi a uno dei quattro motori RS-25 del lanciatore Sls e per verificare quella che sembra essere una crepa in un giunto di collegamento (flangia) dello stadio centrale del razzo. Intanto continua il caricamento dei serbatoi. E' però possibile che l'orario del lancio (inizialmente programmato per le 14:33 ora italiana) slitti, pur restando sempre all'interno della finestra di lancio prevista per oggi, della durata di 120 minuti.

RIPRESO IL CARICAMENTO DELL'IDROGENO

E' ricominciato il caricamento veloce dell'idrogeno liquido nel lanciatore. I tecnici della Nasa stanno monitorando la situazione per verificare la possibile perdita. Nel frattempo le operazioni per il caricamento dell'ossigeno liquido non si sono mai interrotte, così come il countdown per il lancio.

PROBLEMI AL CARICAMENTO DEI PROPELLENTI

A causa di problemi tecnici, quando mancavano più di quattro ore al lancio, era stato interrotto per due volte il caricamento dell'idrogeno liquido usato come propellente insieme all'ossigeno nel lanciatore. I tecnici della Nasa hanno riscontrato una perdita di idrogeno che sembra essere localizzata nella stessa area dello stadio centrale del razzo che aveva dato problemi durante le prove generali dello scorso aprile. Dopo una prima interruzione del caricamento, i tecnici hanno provato a riprenderlo in modalità lenta, ma a quel punto è scattato un allarme per un valore di pressione troppo alto che ha indotto a un nuovo stop. Al momento il conto alla rovescia non è stato interrotto e prosegue normalmente. L’attesa per questo lancio cresce in tutto il mondo: è la prima tappa del programma che, dopo questa missione, ne prevede una seconda (Artemis 2) nell’orbita lunare e una terza (Artemis 3), nella quale astronauti torneranno dopo mezzo secolo a camminare sulla Luna. Quello di lunedì è un lancio che per gli Stati Uniti ha un enorme valore simbolico ed è un’occasione unica per l’Europa, che nel programma Artemis riveste un ruolo molto importante. “E’ un momento storico per l'Europa", ha scritto su Twitter il direttore generale dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Josef Aschbacher. "In questo decennio – ha aggiunto - la prima donna e il prossimo uomo cammineranno sulla superficie della Luna e l'Agenzia Spaziale Europea sta costruendo l'hardware che fornirà la propulsione per trasportarli e sostenerli”. L’Esa partecipa infatti a tutte le tappe del programma Artemis, dalla realizzazione del Modulo di Servizio europeo (Esm) della capsula Orion, alcuni elementi del quale sono stati realizzati in Italia dalla Thales Alenia Space (Thales-Leonardo), alla futura stazione spaziale nell’orbita lunare Gateway, fino alla luce verde alla presenza di tre astronauti europei destinati a viaggiare nell’orbita lunare e, forse, a camminare sulla Luna. Di sicuro fra gli astronauti destinati a scendere sul suolo lunare ci sarà una donna, come la Nasa ha detto più volte, ma il nome non è ancora stato individuato. Un’altra grande novità del programma Artemis è che il ritorno dell’uomo sulla Luna non sarà un episodio: si getteranno le basi per costruire un avamposto stabile, una base che in futuro possa fare della Luna un avamposto per i futuri viaggi verso Marte. Tanta anche la tecnologia italiana sulla missione Artemis 1, grazie dalla collaborazione fra Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l'industria. Oltre lla partecipazione al modulo di servizio di Orion (realizzato con il contributo di Leonardo e Thales Alenia Space) a rappresentare l’Italia nella missione c’è il piccolo satellite Argomoon, realizzato per l'Asi dall'azienda Argotec di Torino. Sarà l'unico satellite europeo attivo nell'orbita lunare, dalla quale riprenderà le tecnologie che voleranno nella missione Artemis 1.