Salvini e Meloni “divisi” sul bilancio. Da una parte il leader del Carroccio, non contrario all’ipotesi “scostamento”, che significherebbe “nuovo debito”; dall’altra la presidente di FdI contraria a una soluzione del genere perché, secondo lei, i fondi da impiegare contro il “caro bollette” non mancano. L’occasione per il confronto-scontro tra i due esponenti del centrodestra arriva da “Confcommercio incontra”, l’evento organizzato dall’associazione dei commercianti per incontrare i principali leader politici impegnati nella campagna elettorale per il voto del 25 settembre.

Le risorse "secondo me ci sono" per fare interventi immediati contro l'aumento delle bollette "ma anche di più: per i crediti di imposta e le utenze di sussistenza. Evitando lo scostamento di bilancio, che non è un tema ideologico: sono soldi a debito" ha detto la Meloni. "Noi i debiti li sappiamo fare, sul punto 'non ci siamo mai fatti parlare dietro' – ammette con amara ironia -, però è sempre una scelta dolorosa. Quindi se ci sono altre strade, è sempre meglio evitarlo".

A ruota, ecco l’intervento di Salvini. Creare debito? Sì", non "si può essere contenti se si chiudono 200mila negozi. Dobbiamo avere un paese vivo, rischiamo di non avere più niente" argomenta il senatore lombardo riferendosi allo scostamento di bilancio. Tra i due “litiganti” ha provato a inserirsi Enrico Letta. In un’intervista a Bresciaoggi, il segretario Dem ha sbottato: "Rischiamo grosso, la destra è fatta dagli stessi del 2011. Tremonti, Berlusconi e Meloni portarono il Paese a un millimetro dalla bancarotta. E poi sono divisi, su flat tax, scostamento di bilancio, giustizia, riforme. Senza contare Putin".

Per l’ex premier: "La posizione di Salvini sulle sanzioni alla Russia sembra una traduzione grossolana dei comunicati di Putin o di Lavrov. Una vergogna per tutto il Paese, ma soprattutto un segnale allarmante. Se Meloni davvero non si riconosce in questa linea chieda al suo principale alleato di stracciare l'accordo del 2017 tra la Lega e Russia Unita, il partito di Putin. Non lo fa e questo è un fatto", conclude Letta.