Giorgia Meloni (Depositphotos)

A due settimane dal voto, sono sempre Giorgia Meloni ed Enrico Letta i grandi protagonisti della campagna elettorale. Dopotutto, Fratelli d’Italia e il Partito democratico sono coloro che mirano a conquistare i maggiori voti rispettivamente per il Centrodestra e il Centrosinistra. Ieri la leader di FdI, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Avvenire’, ha detto che in caso di vittoria l’organizzazione dell’esecutivo sarà diversa rispetto a quella degli ultimi anni: “Le larghe intese non hanno prodotto nulla di buono, solo soldi spesi a pioggia, compromessi al ribasso e ingovernabilità. FdI è sempre stata contraria ai governi arcobaleno e non cambierà idea ora. Per affrontare le sfide che abbiamo davanti serve un esecutivo coeso e forte del mandato popolare”, ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia. La Meloni ha poi spiegato che “la natalità è il primo punto del nostro programma perché se non torniamo, come dice il presidente dell’Istat Blangiardo, a produrre ‘Pil demografico’ l’Italia è destinata a scomparire. “Serve un piano imponente, anche sul fronte culturale, per riscoprire la bellezza della genitorialità - ha aggiunto la leader di FdI -. Tante le cose da fare: progressiva introduzione del quoziente familiare, aumento dell’assegno unico e universale, riduzione dell’aliquota Iva sui prodotti per la prima infanzia, incentivi alle aziende che assumono neomamme, sostegno ai Comuni per aiutarli ad assicurare asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici. Dall’altro lato, Letta ieri ha lanciato la ‘Carta di Taranto’, cioè il piano del Partito democratico per il Sud. “Mezzogiorno vuol dire innanzitutto che combatteremo con tutta la nostra forza rispetto al tentativo che la Lega e Salvini fanno di togliere la soglia del 40% di premialità per i fondi del Pnrr per il Mezzogiorno“, le sue parole. “Noi difenderemo i fondi per il Sud perché siamo convinti che il Pnrr sia la più grande occasione sia per le infrastrutture virtuali e fisiche, sia per il lavoro, sia per la transizione digitale e quella della sostenibilità”, ha continuato il segretario dem. E poi ancora: “Rinegoziare il Pnrr come la destra dice, vuol dire andare contro gli interessi del Mezzogiorno, che sono tutti dentro il fatto che i soldi del Pnrr si usino e si usino bene e rapidamente”. “Il Pnrr per noi vuol dire portare la banda larga in ogni angolo del Mezzogiorno del nostro Paese ma anche portare finalmente le infrastrutture come l’alta velocità che colleghi ogni angolo del Mezzogiorno con il Nord Italia e con Roma e crediamo che questo oggi possa avvenire in tempi rapidi a patto che si combatta questa idea che a destra hanno lanciato di rinegoziare il Pnrr”, ha continuato Letta, intervenuto anche sul reddito di cittadinanza: “Va mantenuto, ma anche riformato, Bisogna eliminare Storture che ha avuto e nello stesso tempo essere più efficace sul tema della disoccupazione oggi così forte”.