di Guido Petrangeli

 

Manca davvero poco alla fatidica data del 25 settembre e i tesorieri di partito iniziano a fare i conti con le spese della campagna elettorale. Grazie a un'applicazione rilasciata da Meta è possibile risalire agli investimenti sostenuti dai leader politici per sponsorizzare la propaganda sui due social più utilizzati in questa tornata elettorale: Facebook e Instagram. Mettendo mano alla calcolatrice e confrontando i vari partiti escono fuori alcune considerazioni piuttosto sorprendenti. Infatti nonostante il centro-destra sia dato da mesi in vantaggio, la sinistra ha praticamente lasciato campo libero all’avversario in termini di investimenti sui social.

Fratelli d’Italia ha speso per sponsorizzare i suoi contenuti su Instagram e Facebook il triplo del Pd. La lega e Matteo Salvini quasi il doppio. Tirchieria? Mancanza di sensibilità verso questo tipo di comunicazione? Un complotto in vista del prossimo congresso? Fatto sta che Giorgia Meloni, tramite il suo profilo personale e quello di Fratelli d’Italia, ha investito negli ultimi 30 giorni oltre 125mila euro. Nello stesso periodo di tempo Matteo Salvini e la Lega hanno speso, per la comunicazione su Facebook e Instagram, poco più di 70mila euro.

Dall’altra parte della barricata il Pd ha investito 45.160 euro per sponsorizzare i contenuti del profilo ufficiale del partito. Ma, udite udite, zero euro per il suo segretario Enrico Letta. Tra l’altro l’account social del Pd, a differenza di quelli della destra, ha promosso pochissimo l’immagine del suo principale leader. Se il confronto con la destra è impietoso, il Pd può però paragonarsi al livello di partiti come Più Europa oppure il tandem Verdi-Sinistra Italiana. Emma Bonino e Più Europa hanno investito un totale di 45.689 euro, gli altri alleati di cui sopra oltre 36mila euro. Un confronto niente male insomma per chi vuole (voleva) candidarsi a guidare l’Italia come primo partito.

L’applicazione Library di Meta permette anche di vedere dove sono stati spesi i soldi per queste sponsorizzazioni. Giorgia Meloni e il suo partito hanno fatto una campagna privilegiando gli elettori del Nord. La maggior parte dei messaggi a pagamento di Fratelli d’Italia erano infatti diretti agli utenti lombardi. Anche il Pd ha investito la quota maggiore delle sue risorse per raggiungere gli utenti della Lombardia. Con una mossa a sorpresa, invece, Matteo Salvini ha preferito concentrare i finanziamenti per la sua propaganda social in Campania.

Per quanto riguarda il derby dei liberali, il terzo polo doppia per investimenti il budget pianificato da Forza Italia. Calenda e il suo movimento hanno investito in sponsorizzazioni social più di 16mila euro, Renzi e Italia Viva circa 9mila euro. Su Facebook ed Instagram i leader del terzo polo non sono però ancora riusciti a colmare il gap con Giorgia Meloni e Matteo Salvini a livello di popolarità e capacità di coinvolgimento degli Utenti. Al contrario vanno molto forte su Twitter.

A questo punto però bisogna spendere due parole su come è andata la campagna elettorale sul social dei cinguettii.  Utilizzando un’altra applicazione, Trendinalia, ho potuto verificare come gli utenti di Twitter abbiano dribblato ogni tipo di discussione su temi politici durante questa campagna elettorale. A parte i giorni caldi in cui è caduto il governo Draghi si contano sulle dita di una mano le volte in cui gli hashtag relativi ad argomenti politici sono riusciti ad entrare a fine giornata tra i primi 10 trending topic. Mai come per queste elezioni varrebbe dunque il detto Twitter pieno, urne vuote. Per quanto riguarda la geolocalizzazione degli investimenti, Calenda e Renzi hanno deciso di destinarli soprattutto nel Lazio. La regione dove è candidato il leader di Azione per un posto in Senato e Maria Elena Boschi per un seggio alla Camera.

Tornando nel campo dei liberali Berlusconi e Forza Italia hanno speso in comunicazione sulle piattaforme gestite da Meta una cifra di poco inferiore ai 13mila euro. Ma forse in questo caso entra in ballo il fatto che Silvio ha capito che il futuro è Tik Tok e preferisce raccontare le barzellette qui.

L’ex grillino Luigi Di Maio, oggi fondatore di Impegno Civico, negli ultimi 30 giorni ha speso poco più di 5mila euro per pubblicizzare i contenuti della sua propaganda social. Guardando alla geografia degli investimenti di Luigi Di Maio viene subito in mente il titolo di un film, “Benvenuti al Sud”. I soldi vengono spesi soprattutto per Campania, Sicilia, Puglia, Calabria e Lazio. Per trovare una regione del Nord bisogna andare in fondo alla classifica delle spese, dove troviamo la Lombardia. Una cosa è certa vedendo la tipologia di post sponsorizzati: Di Maio spende praticamente tutto il budget per convincere gli elettori del Sud che votare lui significa continuare a prendere il reddito di cittadinanza.

La palma dei più parsimoniosi, delle formichine da tastiera, deve però andare a Giuseppe Conte e al Movimento 5 stelle. Zero euro spesi in sponsorizzazioni su Facebook e Instagram per il profilo ufficiale del Movimento. L’equivalente di una pizzata con gli amici per l’ex avvocato del Popolo (142 euro). Più che di Masaniello, insomma, Giuseppe Conte prova a ritagliarsi il ruolo di nuovo San Francesco d’Appula.