(foto depositphotos)

di Alessandro Camilli

Il senso comune, il peggiore e mortale nemico del buon senso. Il senso comune trasfuso in pensieri e azioni della politica, il peggior pericolo e danno per la salute pubblica (nel senso latino ampio di salus, sia salute sanitaria che civile). Il senso e il sentir comune nel ragionare e dire del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La si è sentita affermare in Parlamento, come fosse sensata ovvietà, che la "scienza non è una religione". Nel senso comune alla religione si obbedisce, si seguono i suoi precetti comandamenti e misteri senza discutere e obiettare (salvo poi moratoria, saldo e stralcio dei peccati). Il senso delle parole della Meloni è che alla scienza, non essendo una religione (non avendone lo status) va applicata diffidenza e distanza. E comunque, alla fine, ci detta Meloni, la scienza è un'opinione.....

In par condicio dunque quelli dei laboratori e quelli dei social, quelli col mandato della ricerca e sperimentazione e quello col mandato parlamentare. In par condicio quelli che consigliarono il lockdown e quelli che non lo sopportarono. In par condicio quelli delle "limitazioni alle libertà" durante pandemia e quelli del corpo mio lo gestisco io e vaccinati tu se proprio vuoi. Anzi, più che in par condicio, i No green pass, No lockdown e anche un po' No pandemia ora in posizione di vantaggio/rivincita quanto ad ascolto governativo.

Che Covid e i suoi fratelli e cugini virus non sappiano, non si faccia loro sapere che il nuovo governo italiano nella persona del suo premier ritiene la scienza un'opinione, un'opinione che ognuno può avere. E' in Giorgia Meloni una convinzione profonda quella della opinabilità, da parte di chiunque, della scienza. Lei stessa più volte pubblicamente ha reso noto la sua opinione e la prevalenza della sua opinione sulla scienza quando le si chiedeva se avesse vaccinato la figlia. Che Covid e suoi parenti e affini non sappiano, non si faccia loro sapere che da queste parti, in caso di loro presentarsi, al governo e nella nazione ci sarà libertà d'opinione, generale libertà d'opinione, libertà d'opinione per tutti su medicina, profilassi, biologia, immunologia...E non ci saranno cedimenti allo scienziume.

D'altra parte è una storia di secoli: il pensiero tradizionalista, conservatore, insomma la cultura della destra (ancor molto prima che nascesse nei Parlamenti la stessa denominazione destra) ha quasi sempre visto la scienza come un dirazzamento, come un'opinare non di rado eretico. Meloni è orgogliosamente una donna di destra, se amasse e avesse fiducia nell'alleanza scienza/ragione, di destra culturalmente davvero non sarebbe. Quell'alleanza in nome dei "lumi" e della "raison" la cultura della Destra sono tre secoli che la soffre e combatte. In fondo niente di nuovo, se no che "lumi" e "raison" stanno da qualche decennio perdendo una partita che sembrava vinta.