Daniela Santanchè (foto da YouTube)

di Emma Bonotti

La Procura di Milano ha chiesto il fallimento di  Visibilia Editore, società fondata dalla neo-ministra del turismo Daniela Santanchè. Lo comunica in una nota la stessa società spiegando che il 30 novembre si terrà davanti alla sezione seconda civile del Tribunale di Milano "l'udienza per l'accertamento dei presupposti per la liquidazione giudiziale", ovvero il fallimento. "Il procedimento - continua la nota - è stato promosso dalla Procura della Repubblica di Milano sulla base di un prospetto trasmesso dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione che riporta iscrizioni a ruolo a carico della società" per un debito complessivo di 984.667,14 euro. Quotato sull'Euronext Growth Milan, il titolo termina la seduta con un ribasso del 7,35% a 0,214 euro. In un anno ha perso il 92,85%.

Secondo la Procura di Milano la società, che aveva come primo azionista la senatrice di Fratelli d'Italia fino allo scorso gennaio, "versa in evidente e manifesto stato di insolvenza". Il dossier si è aperto dopo l'esposto dei soci di minoranza e dopo le analisi del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, coordinate dal pm Roberto Fontana, sullo stato finanziario della società. Sono dunque al vaglio l'ipotesi di bancarotta, e probabilmente di false comunicazioni sociali, a carico degli ex amministratori, tra cui la ministra Santanché.

Visibilia, prosegue la nota, contesterà la sussistenza dello stato di insolvenza, poiché non ritiene che gli inadempimenti citati dalla Procura siano "elementi di prova di incapacità della società a soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni". Nel frattempo, il management ha dato mandato ai propri legali di "acquisire la documentazione a supporto dell'istanza della Procura della Repubblica di Milano".

Bilanci in perdita dal 2016 - Gli ultimi bilanci di Visibilia mostrano uno stato finanziario tutt'altro che sano. La Guardia di finanza ha evidenziato in un'informativa datata al 3 ottobre 2022 "costanti perdite già a far data dall'esercizio 2016" e ipotizza anche presunte "false comunicazioni sociali" relative ai conti, almeno dal 2017, con "particolare riguardo alle voci avviamento e imposte anticipate". Secondo l'autorità, proprio l'erronea contabilizzazione di queste voci avrebbe calmierato le perdite della società. E ancora, allo stato attuale i debiti fiscali non risultano rateizzati.

Nel novembre 2014, Visibilia Editore Holding di Daniela Santanché aveva sottoscritto e liberato l'aumento di capitale della neocostituita Visibilia Editore, generando un valore di avviamento di oltre 4,3 milioni di euro, continua la Gdf. Dunque, già nel 2017 il board di Visibilia "avrebbe dovuto approvare bilanci riportanti valori di avviamento e imposte anticipate largamente diversi da quelli deliberati". Nel mirino dell'autorità ci sono anche le iniezioni di liquidità provenienti da un finanziamento promosso attraverso un prestito obbligazionario convertibile con il fondo Negma che "hanno sì permesso la prosecuzione dell'attività imprenditoriale ma anche, di fatto, causato il crack del valore azionario regredito del 99,97%".