Foto di repertorio (Depositphotos)

di Lucio Fero

A ciglio asciutto e con fredda fermezza in piazza, sui giornali e nelle coscienze: basta armi agli ucraini. Sì, certo: li bombardano. Dispiace ma non è il caso di alimentare la tensione. Sì, certo: stanno loro spianando le condizioni materiali di vita, acqua, energia, cibo. Dispiace ma non si può rischiare di restare noi senza energia e soprattutto pace. Dispiace per gli ucraini ma è un dispiacere che va gestito appunto a ciglio asciutto e senza retorica bellicista. Cari ucraini, carissimi ucraini, tutta la nostra solidarietà ma...vi ha detto male, rassegnatevi. Noi possiamo e dobbiamo darvi non armi ma il grido di pace, se poi questo dovesse raggiungervi sotto terra...pace.

La coscienza e la parola sinistramente pacifista così hanno parlato con chiarezza e determinazione estreme. In piazza si è andati "Né con Putin né con la Nato". I morti ucraini sono per la sinistra anti Nato, anti armi, anti militarista e pacifista un grosso dispiacere ma un accidente della storia che non fa deflettere dal comandamento combattere mai, è sempre peccato. Quando non imbroglio. E comunque niente groppo alla gola per i morti e i feriti e gli sfollati ucraini di ieri, oggi, qui, adesso.

Col singulto e il groppo in gola per i migranti - Nelle stesse ore, proprio le stesse, la sinistra italiana ostenta singulto e groppo in gola per le sorti e la condizione dei migranti sulle navi delle Ong. Sulle navi, quelli sulle navi fanno battere il cuore, quelli sotto terra e sotto bombe che riposino in pace. Cuore che batte per gli ucraini? Specie se combattenti proprio no. Cuore che sanguina per i migranti? Proprio sì. Cuore di chi? Il cuore pavido e vile. Non semplicemente cuore strabico che vede vittime di qua e non di là. No, cuore civilmente, eticamente vile. Combattere per la libertà? Comporta rischi e costi, magari ci si fa anche male.

Gratis è invece lo "io sto con i migranti". Fa fine e non impegna. E' questa la caratura etica scelta come onorevole e dignitosa dalla sinistra pacifista dal cuore pavido. Pavido di fronte alle proprie paure, cuore succube dell'illusione che l'arretrare e la resa sia tenersi al riparo. Cuore pavido che dà spazio, accoglie e acclama il cuore nero dei bugiardi e opportunisti. Il cuore vile degli araldi del disarmo delle democrazie, cuore fieramente nocivo perché si presenta come buon cuore. Cuore indignato e furente per il migrante non fatto sbarcare e nelle stesse ore cuore freddo e cauto per l'ucraino non fatto vivere. Cuore vigliacco.