Immagine d'archivio (Depositphotos)

Nel giorno in cui il conflitto in Ucraina tocca il suo drammatico 258esimo giorno, giungono notizie dal fronte diplomatico dove, finalmente, qualcosa inizia a muoversi. È di queste ore, infatti, la notizia che il consigliere Usa per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, sarebbe impegnato (pare che il dialogo stia andando avanti almeno da qualche mese) in conversazioni segrete con i suoi omologhi russi: "Parliamo con Mosca per evitare una catastrofe nucleare" ha spiegato il politico americano.

“Continuate a sostenerci” l’appello immediato del premier ucraino Zelensky, rivolto a Washington (prima di Midterm) con gli States che ci avrebbero comunque tenuto a far sapere di non aver chiesto all'Ucraina alcuna concessione territoriale nell’ambito delle trattative con la Russia.

Da parte sua, il Cremlino, tramite il vice ministro degli Esteri, Andrey Rudenko (citato dall'agenzia Interfax), ha reso noto di non voler “porre alcuna condizione preliminare" ai negoziati con Kiev. Ma gli “ultimatum della Russia sono inaccettabili. La condizione dei negoziati è il ripristino dell'integrità del Paese” è stata la risposta, a stretto giro, degli ucraini.

Mentre la diplomazia fa il suo corso, da Roma è trapelata la notizia che l'Italia potrebbe fornire (nel sesto decreto aiuti) un sistema missilistico di difesa aerea (l'esercito italiano avrebbe a disposizione sistemi Samp/T, Stinger e Aspide). È quanto emerso a seguito del colloquio tra il ministro Crosetto e il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin.