La Redazione

Non vorremmo mai pensare che l'Uruguay fosse una sorta di terra di nessuno, dove ovunque può fare quello che vuole. Anche cose non lecite o molto molto borderline. Come per esempio il caso del consigliere del Comites Aldo Lamorte, denunciato anche da alcuni consiglieri della lista Rinnovo del Comites alla Fiscalía General de la Nación a Montevideo per la violazione di una corrispondenza privata e poi la diffusione dei dati personali come si evince dal video che il rappresentante del Maie aveva pubblicato sui suoi social prima di cancellarlo, con l'obiettivo di 'sponsorizzarsi' in occasione delle elezioni dello scorso 25 settembre e secondo la legislazione uruguaiana Lamorte potrebbe essere incriminato per diversi reati a partire dalla violazione di una corrispondenza privata regolata dall'articolo 296 del Codice Penale. Ebbene, tutto tace e il signor Lamorte continua tranquillamente a presiedere agli incontri all'interno del Comites (dove al suo interno ci sono persone che hanno pubblicamente dichiarato di non condividere quanto da lui fatto) Come se nulla fosse. Ma noi ci chiediamo? È possibile tutto questo? Perché nessuno interviene? E dall'Italia, dalla Farnesina, perché non arrivano prese di posizioni dure e altrettanto nette? Il segnale che si dà è uno e uno soltanto: siamo in un Paese senza controllori. E questo non può che portare  a un vero caos, dove il giusto si mischia con lo sbagliato, dove chi è in regola deve fare i conti con chi invece non lo è. Insomma, una giungla dove sempre, o quasi, hanno la meglio i più forti, o chi ha maggiore confidenza con il potere, dove vi risiedono personaggi che chiudono gli occhi con le personalità più influenti e magari sono inflessibili con la gente normale. Ma a noi tutto questo non sta per niente bene, perché in teoria la legge deve essere uguali per tutti. Insomma, i controllori di questo nostro bellissimo Paese devono avere contezza di ciò che è lecito e cosa no e prendere una presa di posizione. Che ci aspettiamo venga appunto presa dall'ambasciata di Montevideo, per sapere il proprio pensiero sul caso Lamorte. Proprio quest'ultimo, insieme all'ambasciatore Iannuzzi, erano concorsi nel dire che il nostro giornale era divisivo per la comunità. Ma quanto compiuto da Lamorte non è altrettanto diviso per la comunità? Dai palazzi del potere di Montevideo e Roma, ci sarà qualcuno che prenderà una posizione. O si fanno figli e figliastri??? E poi ci si meraviglia che la gente non va più a votare......Che vergogna....