di ROBERTO ZANNI
Adesso nella Costa Rica, a San Vito de Coto Brus, c'è un ospedale che porta il nome di una donna. Non era mai successo nel Paese centroamericano e la pioniera, conosciuta come Juana Pirola, in realtà si chiamava Giovanna Rosa Rampinelli, ed era italianissima, nata a Bergamo il 2 gennaio 1916 ed emigrata in Costa Rica nel 1954 dove poi morì il 4 agosto 1995. Arrivò assieme al marito e ai suoi sei figli, con altre famiglie italiane con le quali fondò la Sociedad Italiana de Colonización Agrícola de Coto Brus. L'arrivo di questo gruppo di emigranti italiani fu dovuto a un accordo che all'epoca esisteva con il governo locale. Giovanna aveva una piccola esperienza nel settore medico, era stata assistente medico militare e così cominciò ad aiutare la popolazione locale.
"Le sue conoscenze - racconta Jorge Granados, direttore dell'ospedale - le aveva maturate durante la Seconda Guerra Mondiale. E dal suo arrivo qui si fece subito conoscere per essere una donna con grande spirito, una leader e fin dal primo momento cominciò ad aiutare tanto la comunità in particolare nell'aspetto sanitario: era l'ostetrica, ma anche la dentista, tutto ciò che aveva a che vedere con le malattie". Durante la sua vita passata in Costa Rica Giovanna fece nascere quasi 3000 bambini e tutta l'assistenza la forniva sempre gratuitamente per coloro che non avevano possibilità economiche. Aveva anche una farmacia, chiamata 'Botica Juana Pirola' che funzionava nella stessa maniera, un aiuto disinteressato per le fasce più deboli. Era per tutti una persona dall'enorme cuore, nobile e con un amore profondo per coloro che avevano bisogno. Gli stessi valori della Caja Costarricense de Seguro Social (CCSS) che ha così deciso di cambiare il nome all'ospedale di San Vito per ribattezzarlo con il nome di Juana Pirola.
"Oltre alla nobiltà e coraggio che aveva come donna - continua il dr. Granados - perchè proveniva da un paese molto lontano in una terra dove aveva dovuto cominciare tutto da zero, si distingueva per il suo grande amore per il prossimo. Non aveva nessun problema nell'accudire tutte quelle persone che non avevano mezzi per pagare e questo assomiglia esattamente con quello che noi facciamo nella Seguridad Social, serviamo tutti allo stesso modo, senza guardare a nulla e lei rappresentava proprio tutti i valori della CCSS". Ma c'era anche un altro aspetto che caratterizzava Juana in maniera particolare: il suo sorriso. Non mancava mai, qualsiasi situazione dovesse affrontare. "E molta gente - sottolinea ancora il direttore della struttura sanitaria - diceva che curava con il sorriso". C'erano diversi candidati a dare il nome all'ospedale, ma Juana Pirola è sempre stata al primo posto.
Un processo che è cominciato due anni fa quando il Concejo Municipal de Coto Brus ha approvato una mozione che poi è stata inviata alla presidenza esecutiva della CCSS che l'ha successivamente approvata, all'unanimità lo scorso maggio. "Ora il nostro ospedale porta con grande onore il nome di una donna illustre - ha voluto ribadire il dr. Granados - e mi sento molto grato e onorato di aver potuto dare in qualche modo il mio contributo affinchè questo si verificasse".