Manovra all'atto finale. Il governo ha posto la questione di fiducia sulla votazione della finanziaria 2023, attualmente all'esame del Senato. Il testo che si appresta a ricevere il "via libera" da Palazzo Madama è identico a quello già approvato nei giorni scorsi dalla Camera dei Deputati. A chiedere la fiducia è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani intervenendo in Aula presieduta da Gian Marco Centinaio.

Questa mattina, giovedì 29 dicembre a partire dalle 9, inizieranno quindi le dichiarazioni di voto sulla fiducia, seguite dalla chiama e quindi dal voto finale sul provvedimento. "Domattina (oggi, ndr) in Senato, entro le ore 12, ci sarà il voto finale della manovra e lo faremo in tempi record, perché questo governo si è insediato da due mesi e la manovra è iniziata trenta giorni fa e quindi in trenta giorni abbiamo fatto quello che di solito si fa in due o tre mesi. È stata una guerra contro il tempo" ha detto il ministro Ciriani, ospite di "Oggi è un altro giorno" su Rai1."Lo faremo - ha proseguito Ciriani - il 29 dicembre, un giorno prima del cosiddetto governo dei migliori". Ciriani ha riconosciuto che la maggioranza ha fatto "qualche errore di natura soprattutto tecnica" mentre, per quanto concerne il comportamento dell'opposizione: "Speravo meglio" ha detto.

I "primi approcci sono stati positivi, poi il clima si è un po' arroventato" ha proseguito. "Credo, in ogni caso, che ci sia competizione fra Pd e Cinque stelle a chi fa la voce più grossa e questo non ha giovato" ha quindi ribadito. "Essere riusciti a fare la manovra in un contesto nazionale e internazionale così difficile è un successo della presidente Meloni. I mercati sono tranquilli, lo spread  è tranquillo, la Commissione europea ha dato il suo via libera. Quindi credo che onestamente è andata molto bene e che vada dato merito della presidente Meloni" ha concluso.

Di parere ovviamente opposto il giudizio dell'opposizione dove si continua a tacciare la maggioranza " di arroganza", e di "mancanza dialogo". "Votiamo no, siete dei Robin Hood al contrario" ha tuonato Raffaella Paita (Azione-IV) mentre per Simona Malpezzi (Pd), intervistata da RaiNews24, la manovra contiene "tagli a sanità e scuola a fronte di oltre un miliardo di condoni".

"Ricordo sommessamente che sia nel 2020 sia nel 2021 la manovra fu approvata il 30 dicembre. Rimandiamo al mittente le lezioni da parte di chi ha legittimato i banchi a rotelle, il reddito di cittadinanza, i finanziamenti scriteriati alle ong che hanno utilizzato i diritti umani per i loro tornaconti personali" ha ribattuto dai banchi della maggioranza la senatrice Francesca Tubetti (FdI). In ogni caso, il clima di scontro “respirato” in Senato è risultato praticamente identico a quello della Camera dove ieri si è votato con lo stesso strumento della fiducia anche per l’approvazione del dl Rave.