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Gina Lollobrigida (Depositphotos)

E' morta Gina Lollobrigida. Aveva 95 anni. L'attrice è stata un simbolo assoluto del cinema italiano. È stata diretta dai più grandi registi: da Vittorio De Sica a Mario Monicelli, da Pietro Germi a Mario Soldati. Diretta dai registi stranieri Burt Lancaster, Humphrey Bogart, John Huston, King Vidor. Con lei se ne va una delle ultime stelle del grande Novecento cinematografico. Una carriera ricca di riconoscimenti: sette David di Donatello, un Golden Globe, due Nastri d'Argento e una stella sulla celebra passeggiata delle stelle, la Hollwyood Walk of Fame.

Una carriera lunghissima, iniziata poco più che adolescente nei fotoromanzi celebrata principalmente al cinema, e terminata con alcuni film televisivi negli anni Ottanta e Novanta. È stata nominata Cavaliere della Repubblica e nell'ottobre 1996 Accademica onoraria dell'antica Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Nel '99 è stata nominata Ambasciatrice di buona volontà dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura. Nel 2016 un David speciale alla carriera le è stato consegnato dal Presidente Mattarella.

Chi era Gina Lollobrigida

Al secolo Luigia Lollobrigida, era nata a Subiaco (Roma) il 4 luglio 1927, in una famiglia di produttori di mobili che durante la guerra perse tutti i suoi beni. Nel 1944 il trasferimento a Roma dove Gina si iscrisse all'Istituto di Belle Arti e per mantenersi gli studi cominciò a girare per i locali disegnando caricature col carboncino e posando per alcuni fotoromanzi con lo pseudonimo di Diana Loris. Nel 1947 al concorso di Miss Italia si classificò terza, dopo Lucia Bosè e Gianna Maria Canale.

Nel frattempo aveva già iniziato la carriera cinematografica, come comparsa e controfigura, e successivamente in piccoli ruoli di contorno nei popolari film operistici dell'immediato dopoguerra. Nel gennaio 1949 sposò il medico sloveno Milko Skofic, che prestava servizio fra i profughi temporaneamente alloggiati a Cinecittà. Nell'agosto 1957 nasce il primo figlio Milko jr. Nel 1950 vola sola verso Hollywood accettando un invito del miliardario Howard Hughes, a tempo perso produttore e scopritore di dive come Jane Russell. Poco dopo torna a Roma.

Il successo

All'inizio degli anni '50 arrivarono i primi successi, Campane a martello di Luigi Zampa 1949, Achtung, Banditi! (1951) di Carlo Lizzani e soprattutto Fanfan la Tulipe di Christian-Jaque del 1952, che la consacra star in Francia, mentre in Italia, nello stesso anno, conquista una vasta popolarità con Altri tempi di Alessandro Blasetti, nell'episodio Il processo di Frine con Vittorio De Sica, che conierà per lei il neologismo "maggiorata fisica". E fu accanto a De Sica che arrivò il ruolo più popolare per Gina Lollobrigida: è del 1953 il ruolo della Bersagliera, premiato con il Nastro d'Argento, in Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini. A grande richiesta l'anno dopo gira un sequel altrettanto riuscito ma nel 1955 rifiuta la terza puntata della serie e viene rimpiazzata da Sophia Loren.

La seconda metà degli anni Cinquanta la vedono protagonista di superproduzioni internazionali come Il tesoro dell'Africa di John Huston con Humphrey Bogart e Jennifer Jones, La donna più bella del mondo biografia che lei stessa produsse su Lina Cavalieri con Vittorio Gassman in cui dà una buona prova di cantante lirica e per cui vince un David di Donatello, Trapezio di Carol Reed accanto a Tony Curtis, Il gobbo di Notre Dame (1957) dove interpreta una splendida e sensuale Esmeralda con Anthony Quinn come Quasimodo, Salomone e la regina di Saba (1959) di King Vidor con Yul Brinner che sostituisce Tyrone Power morto durante le riprese, Torna a settembre con Rock Hudson per cui vince un Golden Globe, Venere imperiale di Jean Delannoy (1962) sulla vita di Paolina Borghese che le fa aggiudicare un David di Donatello e un Nastro d'Argento, e tanti altri successi. Nel 1971 arrivò il divorzio dal marito da cui viveva separata da almeno 5 anni, e nel 1972 interpreta l'indimenticabile Fata Turchina nel Pinocchio televisivo di Luigi Comencini, ma dalla metà degli anni Settanta dirada le apparizioni per dedicarsi, con successo, alla fotografia e alla scultura.