DI VINCENZO PALLADINO*

A ragione della mia lunga permanenza in America Latina, come Console Generale a Buenos Aires e Ambasciatore d'Italia in Cile ed Uruguay, posso senz'altro sostenere l'importanza che ha via via assunto La Gente d'Italia nel ruolo di una completa informazione per le nostre collettività, e in particolare per i tanti che vivono e lavorano in Uruguay e nel resto di questo continente.

Questa mia valutazione, del resto, è stata corroborata, con ben altra autorevolezza, dalle parole di stima e riconoscimento che il Capo dello Stato ha indirizzato in occasione della cerimonia di consegna della Targa per i 18 anni del giornale alla Casa degli Italiani in Montevideo, cui ho avuto il privilegio di assistere.

Ventiquattro anni di pubblicazione non sono pochi, e testimoniano della vitalità dell'iniziativa, ma non sono neanche tanti, per cui mi auguro che l'Editore non mancherà di rinnovare gli sforzi - nonostante tutti gli ostacoli che si frappongono  per mantenere vivi gli strumenti di supporto all'editoria italiana all'estero - per mantenere sempre più viva la sua creatura.

Si tratta ormai di uno dei pochissimi strumenti rimasti per mantenere un presidio di italianità nell'universo dell'informazione in questa parte del mondo, che vede la presenza non solo di una consolidata enorme collettività "storica", ma anche di un flusso di "nuova emigrazione" altamente qualificata che non intende perdere il contatto con la madrepatria.

*Vincenzo Palladino

già Ambasciatore d'Italia in Cile ed Uruguay