Pnrr (Depositphotos)

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: la maggioranza non molla. Il ministro per gli Affari Ue, la Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha infatti chiesto a Bruxelles la "massima flessibilità" per quanto concerne l'uso dei fondi, compresa la possibilità di "traslitterare alcuni progetti" dal Pnrr alla "programmazione per la Coesione, che scade nel 2029 e non nel 2026. Tuttavia è proprio su questo punto che il negoziato con la Ue potrebbe farsi più complesso, sebbene da Bruxelles giungano continue assicurazioni sulla volontà di voler collaborare. Nel frattempo lo stesso Fitto ha reso noto che riferirà comunque in Parlamento sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. "Il Governo accoglie volentieri l'invito a riferire in Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr, intanto perché non vi è nessuna difficoltà a farlo, ma soprattutto perché la consideriamo un'opportunità. Anzi, un'ottima occasione di confronto per approfondire e chiarire il merito delle questioni" ha spiegato l'esponente dell'esecutivo. Le sue parole sono state pronunciate quasi in risposta all'appello del deputato di Alleanza Verdi Sinistra Marco Grimaldi il quale aveva chiesto al Governo proprio di riferire sul Pnrr alla luce del dibattito in corso sui presunti ritardi. Dal canto suo il segretario leghista Matteo Salvini, in un incontro con la stampa estera ha ribadito che il suo obiettivo è quello di spendere tutti" i fondi del Pnrr e di "spenderli bene". "Il mio ministero ha 60 miliardi. E' chiaro che abbiamo ereditato dei ritardi, e dei progetti non allineati, come quelli degli stadi, se c'è qualcosa da rimodulare lo faremo", ha aggiunto.