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di DANIELE MASTROGIACOMO

LISBONA – Dal 1 gennaio 2024 termina in Portogallo il regime fiscale agevolato per i residenti non abituali. La notizia, una vera bomba per le decine di migliaia di stranieri, di cui i pensionati sono la minima parte, è stata annunciata dal primo ministro Antonio Costa. I motivi sono duplici. Da un lato le pressioni di Bruxelles che raccoglie i rilievi dei paesi membri Eu che si vedono sottratte fette consistenti di entrate fiscali; dall’altro le proteste della sinistra estrema sempre più a disagio per un trattamento che considera discriminatorio rispetto al resto della popolazione portoghese. La misura deve ancora essere scritta e riveduta nei dettagli, ma il cuore della decisione resta intatto. Già un anno fa l’esenzione totale delle tasse per i pensionati che avevano lavorato per un’industria privata era stata alzata di 10 punti.

Chiunque voleva aderire allo speciale regime (RNH) avrebbe dovuto pagare il 10 per cento delle sue entrate, indice che resta comunque ben al di sotto di quello praticato nella maggioranza dei 27 paesi. Adesso salta anche questa condizione. E’ la fine di un sistema, applicato dal 2009, che aveva attirato migliaia di stranieri da tutto il mondo. “Cambierà dal 2024”, ha detto Costa in un’intervista alla Cnn Brasil che fa parte del circuito della Televisione nazionale. “A questo punto non ha più senso”. Nel 2022 la spesa fiscale per i non residenti abituali è cresciuta del 18,5 per cento, pari a 1507,9 milioni di euro. Due anni fa ammontava a 972,2 milioni. Di questa platea facevano parte anche i lavoratori che svolgevano professioni con alto valore aggiunto, come medici, ingegneri, architetti ai quali veniva applicata un’aliquota del 20 per cento sia come lavoro autonomo che dipendente.

Il fastidio dei residenti - Se il Portogallo era finora considerata un’isola felice per decine di migliaia di stranieri premiati da un forte sconto fiscale, la stessa cosa non si poteva dire per i portoghesi che guardavano con sempre più fastidio a una disparità che consideravano penalizzante. Come residente non abituale usufruisci del wellfare, quindi assistenza sanitaria e altre agevolazioni riservate a chiunque paghi le tasse. Ma questo significa costi che sono lievitati a tal punto da incidere sul bilancio pubblico e riflettersi così sulle prestazioni offerte. L’arrivo in massa di americani, inglesi, australiani, oltre ad arabi, cinesi, russi e i tradizionali francesi, ha drogato il mercato immobiliare che si è trasformato in una bolla pericolosa. I prezzi delle case sono saliti alle stelle (anche superiori a quelli già impossibili di Milano e Roma) e gran parte dei portoghesi che le abitavano da sempre sono stati sfrattati e costretti ad alternative più economiche, ovviamente lontani dal centro e della stessa Lisbona o Porto.

La mozione in Parlamento - I partiti della sinistra, un tempo alleati con i socialisti di Costa ma poi usciti dalla coalizione che portò alla fine anticipata della legislatura e a nuove elezioni stravinte dallo stesso premier, hanno presentato una mozione in Parlamento. In essa si chiede la fine del regime speciale per i non residenti abituali e nuove misure per frenare il mercato immobiliare impazzito. Costa non vuole prestare il fianco alla destra di Chega (Basta, in portoghese) che ha cercato subito un’alleanza con l’opposizione di sinistra. Ha accolto le obiezioni dei suoi vecchi alleati e si è impegnato a inserire nel documento di programmazione economica da presentare entro la fine dell’anno. Occorrerà leggere nero su bianco i dettagli del provvedimento. La misura non può essere ovviamente retroattiva. Non riguarderà chi ha già aderito al sistema agevolato. Sarebbe incostituzionale. Ma segna la fine di un’epoca.