di LUCIO FERO

Kfar Aza era un kibbutz, un villaggio israeliano a quattro chilometri dalla cosiddetta striscia di Gaza, quella abitata da due milioni e passa di palestinesi. Per le menti e i cuori, per gli armati e gli ideologi, per i capi e la truppa, per la gente di Hamas che a Gaza governa e comanda Kfar Aza era un covo, una tana di una razza, di una specie molesta e nociva: gli ebrei. Una tana, un covo, qualcosa di infestante. Ma anche un deposito di carne umana marcia, anche un magazzino dove si concentrava umanità nociva da eliminare.

Una occasione per disinfestare, questa è stato Kfar Aza per i settanta combattenti aspiranti martiri e sicuramente macellai che venendo da Gaza e alzando bandiera di Hamas hanno invaso, preso Kfar Aza. Ne hanno macellati duecento di ebrei, tutti quelli che hanno trovato. Trovato dovunque, anche nei letti, nelle culle, nei passeggini. I bambini ebre macellati sono circa quaranta. Erode nel 2023 parla palestinese.

Bruciati vivi, sgozzati, decapitati - E’ come La Repubblica racconta siano stati macellati uomini, donne, vecchi, bambini ebrei a Kfar Aza. Bruciati vivi, sgozzati, decapitati. Non facevano così anche le SS? Sì, ci sono analogie con quel che facevano le SS naziste in Polonia o in tutta l’Europa orientale a cancellare dalla faccia della terra ogni traccia o genia di ebreo. Sì, è come le SS naziste anche fatto anche in Italia o Francia quando hanno bruciato villaggi e sterminato chi in quei villaggi abitava, Marzabotto, Oradur…Ma le SS sono state non solo eguagliate da Hamas, sono state raggiunte e superate. Perché mai le SS naziste si sono vestite e vendute da vittime mentre sgozzavano, bruciavano, fucilavano, sterminavano.

Quel che invece Hamas fa, quel che alimenta, spalleggia, coltiva anche qui da noi la cultura del però…C’è chi letteralmente fornica con quel però. Non c’è però di fronte alla esplicita e rivendicata (non da oggi) missione che non solo Hamas assegna ai palestinesi: eliminare dalla faccia delle Terra Israele e tutti gli ebrei. Non c’è causa nazionale o sociale che sia che possa emendare i pogrom e gli stermini di massa. Non c’è mai stata nella Storia una causa buona e giusta tanto da valere la cancellazione dalla faccia della terra dell’altro. Non c’è nella causa palestinese nulla che attenui, tanto meno legittimi o spieghi o sostenga quel però quando Erode parla palestinese.

Da Gaza, da armi, da uomini e donne palestinesi è partita contro Israele una guerra razziale, di sterminio della razza avversa. Una guerra razziale sostenuta da interpretazione feroce di una religione. Una guerra razziale e di religione che considera la carene umana altrui infetta e immonda, da rendere carne morta e bruciata fin da bambini. Non è terrorismo, è, per quel che possono Hamas e la sua platea, guerra di sterminio. Sterminio degli ebrei, c’è anche questo tra i diritti del popolo palestinese? Dietro l’uso ignobile di quell’ignobile però c’è anche questa complicità. Inconsapevole? Se sanno quel che dicono quelli del però…