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La scuola italiana cambia. Arriva la riforma degli istituti tecnici professionali e il liceo del Made in Italy. Aumenterà la pratica tra i banchi di scuola permettendo così agli studenti italiani di entrare nel mondo del lavoro con più facilità.

Le preiscrizioni scolastiche partiranno il prossimo 18 gennaio e termineranno il 10 febbraio. Le famiglie, entro queste date, dovranno iscrivere i figli sia elementari e medie ma anche superiori. In quest’ultimo caso potranno scegliere anche i nuovi percorsi che il Parlamento si appresta a varare.

Si tratta di una riforma che mira a creare diplomi tecnici e professionali altamente specializzati dando così modo alle mprese di trovare i lavoratori che cercano e che attualmente non trovano.

La scuola italiana cambia: il modello 4+2

La VII Commissione del Senato ha approvato il disegno di legge che introduce per gli istituti tecnici e professionali il nuovo modello 4+2. Il percorso di scuola superiore attualmente di 5 anni viene ridotto a 4 anni. I diplomati, al termine dei 4 anni, potranno decidere di continuare a formarsi accedendo al biennio degli Its. Si tratta di un bienno in cui si studierà in Istituti tecnici superiori post diploma. Istituti che saranno altamente professionalizzanti. Si tratta di percorsi specialistici su diversi settori che spaziano dalla meccanica all’elettronica, dal made in Italy all’informatica.

Gli Its Academy sono strettamente legati al mondo del lavoro. Si punta a fare in modo che questo percorso garantisca un tasso di “occupabilità” superiore al 90 per cento.

La sperimentazione del 4+2 coinvolgerà al momento il 30% degli istitui e sarà basato su una ripartizione regionale. Il percorso vedrà potenziare l’insegnamento della matematica e dell’italiano. Verrà inoltre dato maggiore spazio ai Pcto, i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Si tratta di quella che attualmente conosciamo come l’alternanza scuola lavoro che, nelle intenzione dalla riforma, comincerà già a partire dal secondo anno.

La scuola italiana cambia. Eper questa ragione in cattedra arriveranno anche docenti provenienti dal mondo produttivo e professionale per dare agli studenti percorsi d’istruzione personalizzati e flessibili anche in base alle esigenze del territorio.

“Avremo una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A”

Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha spiegato che grazie a questa riforma “avremo una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A grazie al potenziamento delle discipline di base e all’incremento di quelle laboratoriali e professionalizzanti.”

Prosegue Valditara: “Si tratta di una riforma ambiziosa. Sarà più forte il raccordo fra scuola e impresa, si punterà molto anche su internalizzazione e ricerca. Il nostro obiettivo è che i giovani abbiano la preparazione adeguata per trovare più rapidamente un impiego qualificato e che le imprese abbiano le professionalità necessarie per essere competitive”.

A scuola di Made in Italy

Per il prossimo anno sarà possibile iscriversi anche al liceo del Made in Italy. L’obbiettivo del percorso di studi, spiegano dal Ministero delle imprese e del made in Italy, asarà quello “di promuovere le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy”.

Il nuovo percorso liceale tratterà argomenti di tipo giuridico-economico tra cui il diritto e l’economia politica (99 ore ciascuna l’anno). Saranno studiate anche le materie Stem, ossia scienze, tecnologia, ingegneria e matematica con informatica. Si studieranno poi materie come italiano, storie e filosofia, due lingue straniere e storia dell’arte.

Anche il liceo del Made in Italy, come gli Its, dovrà avere un forte legame con il mondo del lavoro. Per farlo si punta, anche in questo caso, a tirocini con le imprese per fare esperienza nel settore economico-produttivo di riferimento.