di BRUNO TUCCI

Patrimoniale, a volte ritornano. Torna alla ribalta della nostra politica la professoressa Elsa Fornero

Dopo qualche mese di silenzio (che deve averla turbata non poco) l’ex ministro fa di nuovo sentire la sua voce (purtroppo direbbero in tanti).

Certamente la ricorderete quando seduta a fianco di Mario Monti, allora presidente del consiglio, si sciolse in lacrime leggendo i provvedimenti che avrebbe dovuto prendere per non far crollare definitivamente il già precario sistema economico italiano.

A dire il vero a bagnarsi copiosamente il viso fu una buona parte dei pensionati che dovettero, obtorto collo, tornarsene a casa nella vana speranza di ottenere i propri soldi che arrivarono a destinazione dopo un lungo periodo di tempo.

Oggi, eccola la signora riapparire in televisione per informare gli italiani che se non vogliamo sprofondare, c’è un assoluto bisogno di danaro per rimpinguare le casse dello Stato. Indovinate con che cosa? Con la più odiata delle tasse: la patrimoniale che nel Palazzo è sostenuta dalla sinistra di Fratojanni e Bonelli e da una parte dei 5Stelle e dei dem più vicini all’attuale segreteria, guidata da Elly Schlein.

In parole più semplici, si vorrebbero rimettere le mani nelle tasche degli italiani colpendo la casa di proprietà, anche quella in cui abiti, acquistata con enormi sacrifici e con l’aiuto di un mutuo che continuerà ad affliggerti per moltissimi anni. Insomma, è la legge del mattone ad essere presa di mira ed è un provvedimento che non va giù a quasi nessuno perché è chiaramente contro il bene di cui pochissimi riescono a fare a meno.

Non sappiamo se la professoressa sia mai uscita dalle mura dell’ università per ascoltare la voce di quegli uomini e di quelle donne che sognano, da quando sono maggiorenni, di avere una casa di proprietà senza spendere ogni mese un affitto che non gioverà certo al risparmio ed al futuro dei propri figli.

Bene, se prima di parlare e di imbarcarsi in soliloqui poco popolari l’ex ministro avesse avuto l’opportunità di dialogare con alcune di queste persone avrebbe fatto una frettolosa marcia indietro. La Fornero non è sola per carità.

La seguono in molti (non per la patrimoniale, ci mancherebbe). E’,infatti, un vizietto dei parlamentari non frequentare il territorio nel quale sono stati eletti. Sarebbe inutile (pensano loro) perché in fondo il governo, i ministeri ed i posti di potere vengono scelti nelle stanze che contano sferrando un calcio alla meritocrazia.

Attenzione: un grave danno per l’Italia è il problema delle nascite; siamo un popolo che diventa sempre più vecchio e non crea quel grande bene che si chiama ricambio. A casa gli anziani dopo anni di duri sacrifici; al lavoro i giovani che hanno voglia di far valere le loro proprietà. Ci si chiede perché le coppie che decidono di sposarsi o di creare un’ unione di fatto, non sono propense a mettere al mondo un figlio? Semplicemente perché riescono a mala pena ad arrivare alla fine del mese. Una casa propria, magari, ma chi li ha i soldi per acquistarla?

Non solo. Ad impensierire le coppie ecco arrivare la proposta di legge voluta e appoggiata dalla professoressa. La patrimoniale potrebbe essere il colpo definitivo per la crisi edilizia. Se con i sacrifici di moglie e marito si riesce ad avere un proprio tetto sotto la testa, chi le pagherà le salatissime tasse che si vorrebbero mettere pure sulla prima abitazione?

Francamente, è incomprensibile come a volte l’azione politica o comunque le iniziative parlamentari possano tentare di introdurre determinati princìpi: probabilmente perché non si  comprendono i problemi anche delle classi medie oltre a quelle che penano per mettere insieme il pranzo con la cena.

Allora, gentile professoressa, è la gente comune a suggerirle questo consiglio: frequenti assiduamente l’università e i suoi studenti; continui a leggere i libri e le informazioni che riguardano la sua materia. Per carità, lasci stare la patrimoniale, a meno che non abbia voglia di veder piangere gli italiani seguendo il suo esempio di quando sedeva sul banco del governo voluto e presieduto dal senatore Mario Monti.