di SILVIA DE PASQUALE

“Se perdo per gli Stati Uniti sarà un bagno di sangue”. Dal palco dell’Ohio, Donald Trumpprova a impaurire gli americani, mettendoli in guardia sulle conseguenze di una sua mancata elezione. Sui migranti non ha usato mezzi termini: “Non so se voi li chiamate persone. In alcuni casi non lo sono, sono animali”. La risposta è stata una pioggia di applausi e consensi. L’ex inquilino della Casa Bianca sa quanto ripaghi la dottrina del terrore in termini elettorali e la sfrutta fino all’osso. Pensavamo che la dialettica da regime totalitario fosse archiviata insieme al Novecento, ma così non è stato. La storia si può ripetere, Trump e il suo staff lo hanno capito. Siamo pronti ormai a quelle frasi violente, che fino a qualche anno fa venivano tenute un po’ più a bada. Ora il terreno è maturo, dopo anni di rodaggio nell’ultimo decennio.

Chi però forse non ha compreso fino in fondo la serietà della situazione è lo sfidante Joe Biden, che, leggiamo dalle cronache politiche oltre oceano, risponde con ironia alle frasi di Trump. Intervenendo alla prestigiosa cena del Gridiron Club, il presidente ha scherzato sulla sua età (“sono già sei ore oltre l’ora in cui di solito vado a dormire”) e sul suo avversario alla Casa Bianca. In corsa per il 2024, ha detto, c’è una persona che è “troppo anziana e mentalmente inadatta alla presidenza. L’altro candidato sono io”. Poi ha ironizzato sui debiti dell’ex presidente: “Il mio piano di cancellare il debito studentesco non si applica a tutti. Ieri un uomo con l’aria abbattuta è venuto da me e mi ha detto: ‘sono schiacciato dai debiti’. Gli ho risposto: ‘mi dispiace Donald ma non posso aiutarti'”. Poi la tiepida ripresa: “La democrazia e la libertà sono sotto attacco. Putin è in marcia sull’Europa e il mio predecessore si inchina a lui e gli dice di fare quello che vuole”. La risposta è adeguata? Lo scopriremo il 5 novembre prossimo. Occhio e croce, l’ironia non sembra l’arma più efficace per contrastare Trump. Viene da pensare che il tycoon se la stia altrettanto ridendo, pensando: “Questa è una risposta in stile Sleepy Joe“. Soprannome quest’ultimo, coniato da Trump stesso nel 2019.