di STEFANO CASINI

Grazie all’Associazione Calabrese dell’Uruguay, La Festa che ci Unisce é diventato un appuntamento ineludibile per ogni italiano. Quest’anno sará la domenica 7 Aprile, come sempre dalle 10 alle 18.

Quando 4 anni, fa il gruppo dei giovani di una delle associazioni italiane piú attive della collettivitá, decisero di realizzare un sogno, giá, alla prima edizione, fu un successo! Circa 1000 persone giunsero davanti alla sede di Rodeau 1969 per trascorrere una domenica diversa.

Per uno come me che vive la comunità italiana da oltre mezzo secolo, dopo aver vissuto le famose Giornate degli Italiani, le grandi riunioni alla Casa degli Italiani, i balli al Circolo Italiano e tanti altri eventi, La Festa che ci unisce, come lo dice il nome dell’evento, sta diventando l’unico vero e proprio raduno di italiani, aldilá della Festa di San Rocco dei Satrianesi che continua da decenni.

Grazie a questa iniziativa, le associazioni italiane interessate a partecipare con stand a questa festa, sono in aumento. La seconda edizione ebbe circa 2000 partecipanti, la terza oltre 4000 e si pensa che, quest’anno, il numero crescerá ancora. Abbiamo fatto due chiacchiere con Nicola Nocito, l’ideatore della festa che, assieme al grintosissimo gruppo dei giovani, tra i quali Fabrizio D’Alessandro e Palermo dice:

"Quest’anno siamo un po’ preoccupati, - ha detto Nicola Nocito - ma nel senso buono, dato che é aumentato il numero di Associazioni italiane aderenti e quindi il numero di stand. L’aumento di quantitá di gente che ci visita ogni anno e la quantitá di adesioni é esponenziale e siamo molto contenti. Abbiamo ipotizzato ampliare la superficie davanti alla nostra sede di Rodeau, ma é molto difficile. Per quest’anno crediamo che possiamo ampliare un po’ la superficie verso la Via Antonio Rodriguez, prendendo l’isolato completamente.."

Difronte a questo fenomeno di crescita cosí grande, avete pensato fare questa festa da un’altra parte?

"Si, ci abbiamo pensato, ma, per adesso ancora, non abbiamo avuto la possibilità. Abbiamo avuto contatti con altre associazioni per cercare, casomai per l’anno prossimo, un posto piú grande, un po’ per cercare di ricostruire la vecchia GIORNATA DEGLI ITALIANI che facevano i nostri genitori, anche a CAMBADU con 20.000 persone. Ma bisogna pianificare tutto al meglio, dato che, si devono considerare tante cose, come il posteggio delle macchine, gli stand ecc. Poi dobbiamo scegliere bene anche il posto in sé. Non possiamo andare a una “chacra” troppo lontano che puó mettere in difficoltá quei connazionali che non hanno la macchina. Come in altre occasioni, anche quest’anno avremo la presenza internazionale di gruppi di balletti di associazioni argentine e forse del sud del Brasile. Abbiamo giá piú iscrizioni dell’anno scorso per quanto riguarda gli stand eno-gastronomici delle varie regioni, insomma, molto lavoro. Ci saranno i Club della FIAT, dell’Alfa Romeo, il Club della VESPA, quest’anno sicuramente sará un successo maggiore degli anni precedenti.