La sede delle Nazioni Unite (Depositphotos)

Dopo mesi di stallo il Consiglio di Sicurezza ha finalmente approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza.

Nel documento, che ha ottenuto 14 voti a favore e l'astensione degli Usa, si "chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell'accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie". L'adozione è stata salutata con un lungo applauso.

Prima del voto la Russia ha preso la parola per proporre un emendamento e sostituire il termine "durevole" con "permanente" nella frase in cui si chiedeva "un cessate il fuoco immediato per il mese del Ramadan, rispettato da tutte le parti, che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile". Il termine è stato sostituito all'ultimo minuto e secondo l'ambasciatore russo Vassily Nebenzia "annacqua il testo e lascia spazio alle interpretazioni, permettendo a Israele di riprendere le operazioni militari in qualsiasi momento". La richiesta è stata bocciata ma Mosca ha comunque votato a favore della risoluzione.

"Il Consiglio di Sicurezza Onu ha appena approvato una risoluzione tanto attesa su Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi. Questa risoluzione deve essere attuata, un fallimento sarebbe imperdonabile". Così il segretario generale Antonio Guterres ha commentato il via libera del Consiglio di Sicurezza alla bozza sulla tregua a Gaza.

"L'astensione degli Stati Uniti" al voto della risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza "non cambia la nostra politica". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti sottolineando che Washington "ha sempre chiesto che il cessate il fuoco fosse legato alla liberazione" degli ostaggi da parte di Hamas.

"La nostra decisione di astenerci non deve essere percepita come un'escalation da parte di Israele". "Siamo molto delusi". Così Kirby commenta la decisione di Benyamin Netanyahu di non inviare la delegazione israeliana a Washington dopo l'astensione degli Usa all'Onu.

Netanyahu ha infatti annullato la partenza per Washington di una delegazione di alto livello israeliana. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier indicando come motivo l'astensione degli Usa all'Onu alla risoluzione su Gaza. Il voto degli Usa "è un passo indietro chiaro dalle posizioni costanti degli Usa dall'inizio della guerra". "Questo ritiro - ha aggiunto - colpisce lo sforzo bellico e per liberare i nostri ostaggi perché offre a Hamas la speranza che pressioni internazionali gli consentiranno di ottenere un cessate il fuoco senza liberare i nostri ostaggi".

L'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield ha chiesto ad Hamas di liberare gli ostaggi dopo l'appello all'azione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il cessate il fuoco a Gaza. "Dobbiamo mettere pressione su Hamas, il cessate il fuoco può iniziare immediatamente con il rilascio del primo ostaggio, e questo è l'unico percorso", ha detto.

La Francia ha chiesto un "cessate il fuoco permanente" a Gaza dopo il Ramadan. Lo ha detto l'ambasciatore di Parigi all'Onu Nicolas de Riviere dopo l'adozione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiede la tregua per il Ramadan.

A Gaza "ci auguriamo che ci sia un cessate il fuoco che permetta la liberazione degli ostaggi israeliani e di portare aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese. All'Onu si è votata questa risoluzione per il cessate il fuoco, è la prima e questo ci fa ben sperare e certamente rappresenta un primo positivo passo in avanti". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio1. "Mi auguro che le trattative per la liberazione degli ostaggi procedano rapidamente e quindi si possa guardare con più ottimismo a una situazione meno complicata che poi porti progressivamente alla pace", ha aggiunto.

Almeno 8 sono stati i razzi lanciati su Ashdod dalla Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere l'esercito. Secondo i media, 2/4 sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome e gli altri sono caduti in zone disabitate. Al momento non si hanno notizie né di danni né di vittime. Il lancio, secondo la stesa fonte, è stato rivendicato da Hamas. Era dallo scorso gennaio che non avvenivano lanci sulla città costiera che non dista molto da Gaza.

Una delegazione israeliana di alto livello è arrivata questa mattina al Cairo, a bordo di un aereo privato, dall'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, per partecipare a ulteriori negoziati per raggiungere un accordo di cessate il fuoco e per lo scambio tra ostaggi israeliani e detenuti palestinesi. Lo rivelano fonti dell'aeroporto. La delegazione è stata ricevuta da alti funzionari dell' intelligence egiziana ed è stata accompagnata in auto nel luogo segreto, dei colloqui.

C'è un crescente consenso internazionale su fatto che Israele arrivi ad un cessate il fuoco a Gaza ed non entri a Rafah, nel sud della Striscia. Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in conferenza stampa in Giordania, ripresa dai media israeliani. "Riscontriamo - ha sottolineato - un consenso crescente nella comunità internazionale per dire agli israeliani che il cessate il fuoco è necessario e vedo anche un consenso crescente, ho sentito negli Stati Uniti, ho sentito dall'Unione Europea, per non parlare ovviamente del mondo musulmano, per dire chiaramente agli israeliani che qualsiasi invasione di terra di Rafah potrebbe significare un disastro umanitario".

Hamas, 'l'accordo non è così vicino come lo lascia pensare Israele'

La possibilità di raggiungere un accordo sul rilascio degli ostaggi e una tregua a Gaza non è così vicino come lascia intendere Israele. Lo hanno fatto sapere fonti di Hamas citate da Haaretz, secondo cui la delegazione che sta trattando a a Doha ha trasmesso questo messaggio a Gaza, al leader della fazione Yahya Sinwar, aggiungendo che Israele sta cercando di mettere in stallo e proseguire l'offensiva, inclusa quella a Rafah.

Secondo una fonte araba - citata dallo steso quotidiano - Hamas avrebbe fatto sapere di non nascondere la propria frustrazione che gli eventi di Ramada a Gerusalemme non non avuto condotto ad aumentare la pressione su Israele.