Riuscirà il governo presieduto da Mario Draghi a portare a termine regolarmente il proprio mandato? La sensazione è che molto dipenderà da Matteo Salvini che, dal punto di vista dei consensi, sta soffrendo, e anche parecchio, la perdita di consensi della Lega a favore di Fratelli d’Italia che, ricordiamo, ha scelto di stare all’opposizione. In più un esecutivo che vede insieme principalmente il Carroccio, il Partito democratico e il MoVimento 5 Stelle non può che fare fatica ad andare d’accordo. E anche ieri ci sono state scintille tra Salvini e il segretario dem Enrico Letta. Tutto nasce da una dichiarazione del leghista a ‘La Repubblica’ nella quale in pratica ha dato poca fiducia propria alla maggioranza che non sarà in grado di riformare giustizia e fisco: “La ministra Cartabia – ha detto - può avere le idee chiare, ma se sei in Parlamento con Pd e 5S, per i quali chiunque passa lì accanto è un presunto colpevole, è dura”. Poi un attacco diretto proprio ai democratici: “Le distanze politiche le capisco, ma sono umanamente dispiaciuto per non aver ricevuto da alcun esponente dem la solidarietà per le minacce di morte ricevute. Persino Virginia Raggi si è fatta viva”. Dichiarazioni che ovviamente hanno fatto innervosire, e non poco, Letta, che ha ‘invitato’ Salvini a uscire dal governo se le sue idee non collimano con quelle dell’esecutivo dato che questa maggioranza “è fatto per fare le riforme”. E di certo non ha usato parole tenere: “Lo dico con la massima chiarezza, questo governo è qui per fare le riforme. È evidente la differenza tra il nostro campo e le parole di Salvini sul quotidiano ‘La Repubblica’ cui reagisco in modo molto netto e chiaro. Se quella è l'intenzione con cui sta al governo credo che le nostre strade debbano rapidamente divergere. Abbiamo un approccio completamente diverso. Abbiamo oggi le condizioni per fare la riforma della giustizia e non possiamo eludere la questione fiscale”. Ma la maggioranza, oltre ai continui botta e risposta tra Letta e Salvini, deve fare anche i conti con le fibrillazioni tra il MoVimento 5 Stelle e lo stesso Pd in merito ai mancati accordi sulle prossime amministrative.