di Matteo Forciniti

Il lento cammino verso la riapertura in Uruguay è già iniziato nonostante i numeri alti di una pandemia che non accenna a diminuire. Dopo il ritorno progressivo delle scuole iniziato il 3 maggio e proseguito nelle settimane successive, da lunedì dovrebbero riaprire le palestre e i "free shop" secondo le anticipazioni riportate da diversi organi di informazione. Questa domenica infatti scadranno le misure restrittive anti Covid in vigore dal 23 marzo e a breve è atteso un intervento del governo.

La situazione resta ancora delicata, la campagna di vaccinazione non sta avendo i risultati sperati ma i settori pregiudicati dalle chiusure chiedono a gran voce di poter ritornare. "Immediata riapertura" è stata la richiesta della Cámara Uruguaya de Gimnasios y Afines che ha manifestato martedì lanciando l'allarme sulla crisi che stanno vivendo 2.000 imprese per un settore che conta circa 20.000 lavoratori.

"Tutti sappiamo che lo sport è salute e che può essere realizzato con determinati protocolli. Questa è la mia visione personale". Così parlava martedì il presidente Luis Lacalle Pou indicando come una priorità il ritorno di questo reparto: "Di tutte le attività che oggi non possono essere svolte, questa è quella a cui penso che dovremo tornare in futuro". Secondo le prime indiscrezioni la riapertura avverrà con una capienza massima del 30% per palestre, locali e piscine ma non si potranno utilizzare gli spogliatoi.

La seconda riapertura dovrebbe riguardare i "free shop", ovvero i duty free delle zone di frontiera con il Brasile, aree considerate molto a rischio fino a poco tempo fa. Questo settore conta ufficialmente più di 5mila lavoratori e sta vivendo una crisi gravissima che si trascina ormai da tanto tempo, ha denunciato la Cámara de Empresarios de Free Shops y Afines parlando di un'evidente discriminazione rispetto a Montevideo dove oggi tutti i negozi e i centri commerciali sono aperti con una circolazione del virus molto più alta rispetto alle zone di frontiera.

Con questi nuovi provvedimenti, dunque, sono poche le misure restrittive che dovrebbero rimanere in Uruguay: chiusura degli uffici pubblici non essenziali, dei centri termali e dei casinò, sospensione degli spettacoli pubblici, bar e ristoranti resteranno aperti ma con capacità ridotta e con la chiusura anticipata a mezzanotte.

Leggerissima e ancora poco significativa è stata la diminuzione dei casi di coronavirus nelle ultime settimane che a dire il vero hanno visto una nuova timida risalita negli ultimi giorni. Oltre 29mila sono le persone attualmente contagiate dal virus di cui 492 casi gravi in terapia intensiva che presenta un tasso di occupazione totale del 76,5%. 3638 è il numero di morti con Covid 19 in oltre un anno di emergenza sanitaria.