Di ROBERTO ZANNI

Se i tuoi nonni o bisnonni sono arrivati negli Stati Uniti da Torre Annunziata allora forse potrai vedere le partite del Savoia, se invece le origini portano alla Carnia in Friuli, magari a salire alla ribalta sarà la Sacilese. Esempi che naturalmente non vogliono nemmeno minimamente intaccare la storia, l'orgoglio e la suscettibilità di due antiche e gloriose società di calcio, ma hanno l'intenzione di rappresentare, all'eccesso, la follia che sta crescendo all'interno della Rai. Chiude, sta per farlo, dovrebbe, forse 'La Giostra del goal' visto che i diritti (tv) non sono più nemmeno doveri, ecco salire alla ribalta gli Einstein del servizio pubblico (due parole, una menzogna). L'ultima brillantissima idea infatti sarebbe quella di mantenere in vita 'La Giostra del goal' (e così secondo loro si vincerebbe la battaglia), non con le partite di A, perse in marzo, ma con quelle di B o forse anche più giù. In questo modo le teste brillanti della Rai andrebbero incontro appunto alle origini degli italiani all'estero che così rimarrebbero incollati a Rai Italia per la gioia di vedere i gol, le vittorie e le sconfitte della squadra della città che decenni fa aveva dato i natali al nonno, mentre su un altro canale (americano, canadese, uruguaiano, argentino...) Inter, Juve, Napoli, Milan, Roma si giocano lo scudetto. "Are you serious?" direbbe John McEnroe, "ci volete prendere in giro?" diciamo noi. Dopo il danno vogliono regalarci anche la beffa, convinti che solo perchè noi viviamo all'estero non capiamo più la lingua italiana. Ma le prese per i fondelli di questi buffoni in giacca e cravatta da manager, possiamo rispedirle al mittente, nella maniera più semplice: spegnendo Rai Italia. Perchè dovremmo pagare ancora l'abbonamento? Per seguire 'Andata e ritorno'? O qualche altra trita e ritrita riciclata trasmissione? Se volete chiudere per sempre il canale per gli italiani all'estero questa è la maniera giusta. Si tratterebbe poi solo dell'ultimo capitolo della totale incapacità di un'azienda che con le bende agli occhi è capace adesso di regalare 50 milioni di spettatori, ma non è solo questo. Infatti mentre la Rai si culla sulla garanzia del canone estorto con la forza a chi vive in Italia e con quei soldi può portare avanti una gestione fallimentare che in qualsiasi azienda seria privata sarebbe stata cancellata da anni, all'estero sono già partiti i programmi. Parliamo di Cbs Sports e Infront che si sono assicurate i diritti della serie A rispettivamente per Stati Uniti e quasi tutto il resto del mondo. Non sono stati ufficializzati i piani che prenderanno il via in agosto, con la partenza del campionato, ma da One Astor Plaza, a New York, headquarter di Viacom, proprietaria di Cbs Sports e Paramount + (piattaforma che in streaming porterà in video la maggioranza della serie A) è trapelato che si sta lavorando alacremente per offrire un prodotto di alto livello. Viacom, in 180 Paesi, nel 2019 ha raggiunto i 700 milioni di abbonati, ora vuole far crescere il nostro calcio negli States. E per riuscirci avrebbe già portato a termine accordi (o sarebbe in discussione) con alcuni grandi nomi dell'industria italiana nel mondo, lampadina che in viale Mazzini non si è mai accesa... Sponsorizzazioni o partnership, ma anche altri diversi modi per far diventare il calcio 'veicolo' per le aziende, ma anche viceversa. Unire il divertimento al business, lo sport ai milioni di dollari, negli Stati Uniti ha una lunga, antica e vincente storia che ora si vuole riproporre per il calcio italiano. Inoltre sembra anche certa l'assunzione, con contratti di diverso genere, di giornalisti o ex calciatori italiani (come già fatto in questa stagione da Espn con Alex Del Piero) proprio per offrire al pubblico di connazionali negli States le partite anche nella nostra lingua (ma in inglese saranno ovviamente la maggioranza). Sempre per rimanere negli Stati Uniti, nell'ultimo decennio (a parte la finestra Rai Italia) le partite sono passate da FOX e GolTv a beIN Sport fino all'ultimo triennio con Espn. Ma nessuno di questi network ha davvero cercato di farne lievitare l'audience. Cbs Sports invece vuole farlo. E per trasformare questi diritti in successo si vuole imitare il format vincente adottato della Champions League con l'acquisizione di commentatori, opinionisti, telecronisti con una approfondita esperienza del calcio italiano. Fondamentali saranno gli show pre e post partita e anche per l'intervallo, tutte produzioni proprie. Quale sarà il 'campo centrale' della Cbs per la A? Prima opzione Londra, come per la Champions, anche se in quella sede sarà difficile mantenere le stesse voci che seguono la competizione europea, ma avvicinerebbe il network ai commentatori che utilizza IMG per la Premier League. Seconda possibilità in esame uno studio nell'area di New York, ma in questo caso la connotazione sarebbe più americana. La previsione sul futuro, molto prossimo si parte in agosto, della serie A appare al momento più londinese che newyorkese, ma quello che risaputo è che gli appassionati statunitensi del nostro calcio (italiani, italo-americani e chiunque altro) chiedono una copertura dedicata del prodotto, ma anche promozione. E mentre Rai Italia si sta spegnendo, Cbs Sports ha la struttura (partendo dal web) per accrescere la visibilità della serie A negli Stati Uniti, anche se il calcio nonostante i diritti (dalla Champions alla Premier) non rappresenta la priorità: prima ci sono NFL (football americano, ma solo da agosto a febbraio), golf e basket NCAA.