Non succederà nulla. La Rai (ammesso che ci provi) non potrà far tornare indietro l'orologio dei diritti tv. Cbs negli Stati Uniti e Infront nel resto del mondo non hanno pagato milioni di euro alla Lega Serie A per poi fare un favore alla televisione di stato. E 'La Giostra del gol' (già fatta sparire prima dell'ultima giornata di campionato dal palinsesto su raitalia.it, chiara indicazione di quello che verrà) ha così chiuso la sua gloriosa storia dagli schermi di un servizio pubblico che non esiste più. È allo sbando Rai Italia (la direzione di Marco Giudici sarà ricordata con una parola: fallimentare) e tra le sue innumerevoli perle ha voluto anche terminare il campionato 2020-21 regalando agli attoniti connazionali all'estero una partita in differita (Inter-Udinese 5-1) che era già stata trasmessa live da Espn e i suoi 'fratelli' sparsi nel mondo. Ma per tutto quello che è successo nel tempo ci sarà qualcuno che pagherà? Oppure i partiti ancora una volta copriranno e salvaguarderanno i loro protetti sparsi tra CdA, gerenze e chi più ne ha ne metta? L'impressione, suffragata da una ferrea tradizione pluridecennale (fra pochi giorni saranno 75 anni...) suggerisce che per l'ennesima volta l'impunità avrà la meglio. C'è chi andrà in pensione (ovviamente dorata), chi sarà dirottato verso qualche altra poltrona più ricca, si rimescoleranno le carte facendoci credere che una nuova era sia pronta a partire. Per certi versi sarà così perchè ai connazionali all'estero che vorranno continuare e vedere la serie A non resterà altro che disdire la sottoscrizione a Rai Italia e dirigersi verso le nuove piattaforme. E la lingua italiana che sta per ricevere un nuovo colpo mortale? Diciamo la verità: non interessa proprio a chi ci governa, sono ben altre le priorità. Ma nel frattempo la Rai, i suoi 'straordinari' dirigenti, direttori eccetera, con i soldi degli italiani paga (chissà quanto) Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio per commentare Eurovision Song Contest 2021: se questa è la tv del futuro, davvero meglio spegnere tutto. Per tutta la trasmissione i due si sono parlati uno sopra l'altro, sovrapponendosi ai commentatori da Rotterdam: infinite le banalità, dalle vacanze pagate al cuore che batte forte fino alla atroce promessa ripetuta all'infinito di spogliarsi che la coppia purtroppo alla fine ha mantenuto. I vincitori Maneskin non se lo meritavano e nemmeno gli stoici televedenti compresi i connazionali all'estero ai quali non bastava tutto quello che sta succedendo: hanno ricevuto anche questo premio. Ma per fortuna c'è l'aspetto positivo: potrebbe essere l'ultima volta. All'estero i connazionali almeno un vantaggio ce l'hanno rispetto a chi vive in Italia: basta un clic e l'abbonamento non c'è più.