Di MIMMO PORPIGLIA

Ci scusi signor Presidente Mattarella, ci scusi per averLe rivolto un appello e quindi averLa disturbata sulla vicenda della trasmissione televisiva "La giostra del gol".

Ma solo oggi abbiamo la certezza che il nostro estremo tentativo di salvaguardare i diritti degli italiani all’estero su questo programma è una battaglia persa.

Nei contratti firmati dalla Lega non esistono clausole che possano permettere alla Rai di acquistare oggi le gare in diretta della serie A.

Pazzesco, perché tra una Lega Calcio avida e una Rai Italia incompetente chi ci rimette siamo noi italiani all'estero. Quindi buonanotte ai suonatori e stop alle comunicazioni. Non c’è più nulla da fare... Alla fine di questa brutta pagina targata Rai però dobbiamo per giustizia e perché facciamo informazione tirare le somme e confermare, purtroppo quello che ripetiamo da sempre: esistono italiani di serie A e italiani di serie B.

E a questa seconda categoria veniamo ammessi noi che viviamo all’estero. Noi tutti.

Ma non piangiamoci addosso: se si va proprio verso questa direzione, se è vero che ‘La giostra del gol’ non chiuderà definitivamente i battenti, ma non trasmetterà più le partite del massimo campionato del BelPaese, bensì quelle della cadetteria, scendendo ulteriormente, anche di qualche categoria come spiega dettagliatamente il bravissimo collega Roberto Zanni la colpa é esclusivamente di una dirigenza incompetente e fallimentare.

Che arriva a pensare... beh, andiamo avanti... e leggete con noi... Se la maggior parte degli italiani nel mondo e dei loro genitori o nonni sono emigrati, secondo la brillante mente dei vertici di Rai Italia, dalle piccole città, dai paesi, paesini e borghi tricolori e quindi, udite udite, tifano per la squadra "di casa" é le gare di queste squadre che bisognerebbe trasmettere.... non per Juve, Inter, Napoli, Fiorentina, Genoa... Un ragionamento da malati mentali, e forse anche razzista e discriminatorio... La Rai, insomma, sembrerebbe voler salvare capre e cavoli con quest’operazione che, sinceramente, sembra essere un’offesa ancora maggiore verso gli italiani all’estero. Forse a viale Mazzini, sede della televisione di Stato, pensano che chi vive al di fuori dello Stivale abbia l’anello al naso. Ma la toppa è molto peggio del buco. Un vero e proprio contentino del tipo “guardatevi la serie B e non rompete le scatole”. Una Rai Italia davvero messa male, con direttore e dirigenti che dovrebbero prendere esempio da quelli che invece hanno capito il business pubblicitario che gira intorno al campionato che vede in campo squadre come Juve, Napoli, Inter, Milan e Roma. Che ovunque nel pianeta tifosi che hanno dimostrato di seguire regolarmente le loro vicende calcistiche. Direttore e dirigenti Rai che hanno gettato dalla finestra non salvaguardando un prodotto da milioni di telespettatori...

I tempi cambiano e si evolvono velocemente, forse non tutti a Roma si sono accorti che ai piani alti c’è bisogno di strategie vincenti come quelle messe in atto da Cbs Sports e Infront che si sono assicurati - guadagneranno decine e decine di milioni di dollari - i diritti della serie A rispettivamente per Stati Uniti e quasi tutto il resto del mondo. Creando un business conquistando molta pubblicità di aziende italiane che operano all'estero. La Rai, lo abbiamo constatato, non è in grado di farlo. Non ha messo in campo professionalità in grado di produrre ricavi, dobbiamo dedurne. Un peccato, perché con tutte le persone che ruotano intorno alla televisione di Stato pensavamo ci potesse essere qualcuno in grado di prendere la situazione per mano e dire “non vi preoccupate, gli italiani all’estero non perderanno ‘La giostra del gol’ e la serie A”. Se questi signori avessero cominciato a contattare per esempio Telecom, Enel, Ansaldo, Barilla...

Insomma il Made in Italy che spende decine di milioni di euro in pubblicità... Come hanno fatto e stanno facendo Cbs sport e Infront... Macché.

La sensazione che si ha è che a viale Mazzini, soprattutto in questo momento dove sono ormai prossime le nuove elezioni amministrative, si cerca piuttosto di salvare il salvabile, inteso come il proprio posto di potere. Di certo la propria poltrona è più importante rispetto a garantire il servizio pubblico anche agli italiani all’estero. Speriamo che vengano cacciati a calci nel sedere dalla Rai colui o coloro che non hanno capito l’importanza del danno che hanno procurato non solo agli italiani all’estero, ma alla stessa televisione di Stato.