In Italia c’è a chi piace e a chi no. Stiamo parlando del Green pass ‘alla francese’, quello voluto dal presidente Macron che in pratica vieta molte attività sociali a chi non si sottoporrà alla doppia vaccinazione. Di certo c’è che questo modello sarà oggetto di discussione e valutazione nei prossimi giorni. La politica del BelPaese, su questo tema delicato, è alquanto divisa.

Il Centrosinistra la vede come una buona soluzione, al contrario del Centrodestra che invece non ne vuole proprio sentire parlare. “Sicuramente la variante Delta ci preoccupa e quindi credo che si debba trovare una via italiana all'utilizzo ampio del Green pass”, il pensiero del ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini che poi prosegue: "L'Italia non deve più chiudere, dobbiamo proseguire con il mantenimento di quelle riaperture che sono il frutto di un grande lavoro, e quindi sicuramente il governo dovrà valutare l'utilizzo del Green pass ma senza copiare modelli stranieri. Certamente il governo Draghi e l'Italia saranno in grado di trovare una via italiana”.

Favorevole al modello transalpino Pierpaolo Sileri sottosegretario alla Salute intervistato da ‘Il messaggero: “Dobbiamo fare subito come ha fatto la Francia, applicando sul serio il Green pass, niente quarantena per chi ha ricevuto due dosi, rivedere i parametri nel giro di una o due settimane. Perché il Green pass oggi è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati”. Ma secondo il leader della Lega Matteo Salvini il modello francese per l'accesso ai luoghi pubblici e negli esercizi commerciali non è un modello, “ma una costrizione e dunque e fuori discussione. Cosa ne pensa Draghi? Chiedetelo a lui, ma le scelte estreme non piacciono né a me né a lui, mettiamola così”.