Non si fermano i rincari delle materie prime che ad agosto hanno fatto registrare un aumento del 31,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta di una pesante ipoteca sulla ripresa soprattutto per i piccoli imprenditori ai quali gli aumenti di prezzo delle commodities non energetiche costano, su base annua, 46,2 miliardi. L’allarme arriva da Confartigianato che ha calcolato l’impatto dei rincari su 848mila micro e piccole imprese, con 3.110.000 addetti, operanti nella manifattura e nelle costruzioni e che nel 2020 hanno acquistato materie prime per 156,1 miliardi, con un’incidenza sul fatturato pari al 42,5%. La rilevazione di Confartigianato evidenzia che, a livello territoriale, l’effetto più oneroso si manifesta nel Nord Est.