Dopo averlo annunciato, nei giorni scorsi, Matteo Salvini ha iniziato il suo personale giro di "consultazioni" nell'ambito delle grandi manovre legate alla scelta del nuovo Presidente della Repubblica. E' partito dagli "alleati". Prima ha sentito Berlusconi (Fi), poi ha incontrato Toti (Cambiamo) e infine chiamato Meloni (FdI) e Renzi (Iv). Subito dopo ha preso contatto anche con i centristi Cesa, Lupi e Brugnaro.

E, infine, come scrive Il Giornale.it, ha chiamato Conte (M5S), Letta (Pd) e Calenda (Azione). "Per invitarli a un ragionamento comune", ha spiegato il segretario del Carroccio. Chiara la sua strategia: provare ad allargare quanto più possibile il campo delle alleanze, magari - perché no - stringendo un "innaturale" patto trasversale con Renzi. Sempre che la "spina nel fianco" di Giancarlo Giorgetti glielo consenta. E' risaputo, d'altronde, come l'ex vicepremier tema e non poco il Sviluppo Economico proprio come, in casa 5Stelle, Conte "teme" Di Maio.