La guerra in Ucraina miete vittime (foto depositphotos)

 

 

di Antonio Giuseppe Di Natale

 

conflitti bellici per gli opinionisti italiani non sono tutti uguali. Il giudizio cambia a seconda di chi fa la lotta armata. Ci sono guerre “democratiche” e quelle innescate da feroci dittatori. Non importa l’effetto del conflitto sulle popolazioni che lo subiscono: è la “motivazione” che determina la differenza. Ci sono bombardamenti buoni, a fin di bene e quelli atroci addebitabili agli altri.

Quando Cuba, Paese sovrano, nel 1962 aveva aperto le sue basi militari all’ex Unione Sovietica per installare i missili con testate nucleari e orientati verso gli Usa, il presidente di allora, il democratico John Fitzgerald Kennedy, minacciò la guerra nucleare e costrinse Nikita Kruscev a miti consigli. È stata sicuramente una “guerra democratica” quella del Golfo del 1990 scatenata contro l’Iraq di Saddam Hussein da una larga coalizione militare del mondo occidentale, capitanata dagli Stati Uniti, per liberare il Kuwait invaso dagli iracheni. Non vi è alcun dubbio che anche la Seconda guerra del Golfo, del 2003, era motivata da “ragioni umanitarie” contro il dittatore Saddam Hussein.

È stato un “intervento umanitario” la cosiddetta guerra del Kosovo. La ragione ideale era quella di eliminare un feroce nazionalista (inteso come colui che odia gli altri) come Slobodan Milošević. I bombardamenti che partirono dalle basi militari italiane sganciavano “bombe intelligenti”. Ciononostante, i bombardamenti a tappeto provocarono morti tra i civili: i cosiddetti “danni collaterali”.

Anche la guerra francese alla Libia di Muammar Gheddafi è stata “democratica”, mossa sempre da “ragioni ideali”. La caduta di Gheddafi (anch’egli un feroce dittatore) e la sua uccisione hanno portato “democrazia e benessere” in Libia. Oggi la Libia può essere tranquillamente paragonata alla Svizzera. Infatti, anche la Libia è divisa in “cantoni” e le decisioni dei governi locali sono influenzate dal continuo ricorso ai referendum popolari.

Se invece la Federazione Russa di Vladimir Putin reiteratamente chiede alla vicina Ucraina di mantenere la neutralità, evitando l’adesione alla Nato, lede la sua sovranità. Tutte le guerre, nessuna esclusa, sono un’infamia contro la popolazione. Non esistono “guerre democratiche” e bombe intelligenti ma solo guerre che portano distruzione e povertà.