La conferenza di Quito
di ROBERTO ZANNI
Ogni anno il 7 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Salute. Il World Health Day che quest'anno ha avuto come slogan 'Il nostro Pianeta, la nostra salute' lanciato in ogni angolo del mondo dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Un appello, a tutti, a cominciare dai leader politici, per ricordare gli influssi climatici sulla Terra. In poche parole per l'OMS la crisi climatica è allo stesso tempo una crisi sanitaria. Studi affermano che 13 milioni di decessi, in tutto il mondo, sono dovuti annualmente a causa ambientali.
In tutte le nazioni, in maniere differenti, si è voluto rimarcare e sottolineare l'importanza della salute, un bene di valore assoluto, ma che spesso viene apprezzato soltanto quando se ne avverte la mancanza. Meeting, conferenze, appelli per non far dimenticare gli sforzi che sono necessari continuamente per fare in modo che la salute sia un diritto. Anche in Ecuador la ricorrenza ha avuto una grande importanza con la presenza del ministro della salute Ximena Garzon che ha voluto partecipare personalmente alla chiusura del secondo corso 'Biosicurezza: comprendere la sicurezza biologica' e alla conferenza 'Sicurezza biologica: proiezioni e prospettive'.
Il ministro Ximena Garzon
Appuntamenti che hanno avuto il sostegno del Ministerio de Relaciones Exteriores y Movilidad Humana e dell'Ambasciata d'Italia a Quito attraverso il finanziamento del Fondo Italo-Ecuadoriano per lo Sviluppo Sostenibile (FIEDS) che proprio un paio di giorni prima aveva annunciato il finanziamento di cinque nuovi progetti ambientali di carattere nazionale. Infatti tra Italia ed Ecuador c'è un rapporto molto stretto in diversi settori, uno di questi riguarda naturalmente anche la salute pubblica.
Così il corso che si è svolto nella capitale ecuadoriana è stato sviluppato dal Institudo de Altos Estudios Nacionales (IAEN) con l'appoggio e l'assistenza dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo (AICS). A questi enti si sono poi aggiunti esperti ecuadoriani e italiani dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS). E la partecipazione del ministro Garzon è stata anche l'opportunità per fare il punto della situazione COVID in Ecuador, ma anche del rapporto in ambito sanitario esistente tra il suo Paese e l'Italia.
"Finora - ha spiegato il ministro - l'89% della popolazione ha avuto accesso alla prima dose del vaccino, mentre l'86% è già in possesso della seconda applicazione e oltre 5,5 di abitanti hanno avuto il booster. Ma questo appuntamento è anche l'occasione per ringraziare il governo italiano per il contributo e il sostegno offerto che supera i 17 milioni di dollari. E nei prossimi mesi si prevedono 14 milioni di dollari per migliorare la salute e l'assistenza ospedaliera nel settore chirurgico".
L'Ambasciatrice Caterina Bertolini
Ma l'intervento italiano non si ferma all'assistenza diretta, sono state previste anche 200 borse di studio che hanno l'obiettivo di promuovere la scienza e la ricerca. All'evento che si è svolto a Quito ha partecipato anche Caterina Bertolini, Ambasciatrice d'Italia in Ecuador che ha annunciato anche la terza edizione del corso che si occuperà delle questioni relative alla sorveglianza epidemiologica, cure di primo livello e altro ancora.