Vladimir Putin (foto depositphotos)

DI STEFANO CASINI

Se c'é qualcuno che capisca, sul serio, la politica italiana......si faccia avanti e me lo spieghi....ma con argomenti solidi.

L'incognita risale all'impero romano, quando Giulio Cesare, giungeva ai limiti di una zona di combattimento-conquista e diceva ai suoi nemici: "Ti rendi? Se ti rendi, 33% per te, 33% per Roma e 33% per me".

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel quinto secolo, Costantino riuscí a fare un bel trasloco a Costantinopoli, poi Istanbul fino a quando i turchi non distrussero 1500 anni di impero romano che, peró, lasció la piú profonda impronta occidentale. 

Centinaia di invasioni dalla nascita di Gesú Cristo al XIX secolo e la fondazione di un paese unico che, per secoli, è stata come una piccola Europa, con contee, baronati, regni, imperi ecc. che successero a un predominio dei romani che avevano fondato la cultura occidentale con l'aiuto e le menti di greci, egiziani, e tanti altri. 

La storia la scrivono i vincitori o, almeno, gli storiografi e allora.......siamo sicuri che Cavour, Mazzini e Garibaldi, quando si resero conto che si potevano fondare soltanto un'Italia da Roma in su, non decisero di contrattare i mercenari del sud, gli antichi briganti che poi diventarono mafiosi? Siamo sicuri che Totó Riina e Andreotti non si diedero un bacio per equilibrare il potere nel sud? 

Forse favole, forse storie con qualche argomento. In ogni caso, dal 1946 ad oggi abbiamo avuto quasi 70 governi..quasi uno all'anno, abbiamo oltre 2 milioni di persone che dipendono dal sistema politico, centinaia di migliaia di auto blu (oggi sono grigie) e ci troviamo al settantaquattresimo posto nella lista di Transparency International per quanto riguarda la corruzione.                                     

Ma non è tutto! A chi gli puó venire in mente che si possa fare un governo con PD, M5S, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega? Ce l'abbiamo fatta e, dopo un tiepido Conte, oggi abbiamo al timone un tecnico DOC, ex Pte. della BCE che convince molti in Europa ma pochi in Italia. 

Intanto, la società del nostro paese non sta bene. Continua a perdere potere d'acquisto e, da quando sono arrivato a fine maggio a domenica scorsa, la benzina è passata da 1.96 a 2.14, mentre un pacco di pasta che costava 65 c. oggi passa l'Euro, il pane aumenta, il gas é al doppio dell'anno scorso e ho trovato una smorfia in ogni viso italiano. 7 milioni di poveri che non arrivano a fine mese, son tanti!

Essendo stato a Roma, Napoli e Ancona ho anche potuto vedere con i miei occhi, anche con la mia tasca, che i prezzi sono molto diversi. Nella meravigliosa "spaccaNapolI", dove troviamo centinaia di piccole trattorie e pizzerie, ho anche provato il menú turistico di 5 Euro (che sono poco più di 200 pesos) con una pizza (i napoletani non sanno farla mai male) e una bibita, mentre a Roma, un menú turistico non costa meno di 12 Euro. Ancona, essendo una capitale di una regione del centro si trova a metá strada. In ogni caso, se vai ad un supermercato italiano, con 130 Euro, fai quasi il pieno.........,ma l'anno scorso, lo stesso carrello si comprava per 100 Euro. L'inflazione continua a galoppare ma, mentre negli USA è alta perché le ditte vanno in cerca di lavoro specializzato e i prezzi aumentano perché c'é più domanda, nel Vecchio Continente, l'inflazione si deve alla guerra e le conseguenze del grande aumento di gas, petrolio e grano.

SCACCHIERE INTERNAZIONALE - Sullo scacchiere internazionale, con l'invasione di Putin in Ucraina, abbiamo visto che i russi, da "Ivan il Terribile" ad oggi, ossia da oltre 5 secoli, funzionano a Zar.....e lo Zar oggi è Vladimir Putin, colui che vuole cambiare l'equilibrio del mondo. 

Fino al 1989 avevamo i cow boy (USA) e gli indiani (URSS), i buoni e i cattivi insomma. Poi l'escalation di Boris Yeltsin, l'arrivo degli amici della mafia russa e tutta l'oligarchia, poi, quando si spegneva il XX secolo, entra in campo lui, l'ultimo grande Zar. 

A me piace fare l'avvocato del diavolo e, a dir la verità, argomenti per aver fatto la pazzia di invadere l'Ucraina, Vladimir ce li ha. Vuol ricostruire un impero durato molti secoli. La Russia di oggi è il paese piú grande della Terra, ha gas, petrolio, un grande esercito e una popolazione di quasi 150 milioni di persone, tutte ordinate, tutte pronte ad obbedire il proprio Zar.

In ogni caso, Putin ha dimostrato che la guerra la voleva fare alla "Pirro", con 64 chilometri di carri armati pronti a radere al suolo tutto, senza tanta tecnologia, quella tecnologia che la NATO ha dato ad un paese di quasi 50 milioni di abitanti, l'attuale "granero del mundo", un paese che, anche prima di Zelensky voleva diventare europeo, moderno e democratico, ma, soprattutto, un paese che continua a resistere dopo mesi. 

Quali sono allora le ragioni di Putin? Aldilá di ricostruire un vecchio impero, l'attuale Zar vuole riordinare gli equilibri mondiali. Fino al 1989, come abbiamo detto, c'erano due grandi blocchi socio-economico-politici, l'USA e l'URSS, mentre la Cina, con la sua pazienza infinita, cominciava a crescere per diventare, 30 anni dopo, la prima potenza mondiale. Putin vuole essere il nuovo Stalin di destra, amico  di Berlusconi, ma anche amico di Maduro o di Cristina Kirchner,  Evo Morales o Lula, raccogliendo un po' di qua e un po' di lá  amici, facendosi nemici dall'altra parte, nemici da combattere, se c'é bisogno, anche con un grande potere atomico. 

Non posso dimenticare quando, al secondo giorno dell'invasione, una giornalista americana gli chiese a Putin perché aveva invaso l'Ucraina. Con un sorriso in bocca, lo Zar, rispose con una domanda: " A me mi lascerebbe la NATO piazzare missili nucleari in Canadá o  in Messico?......i missili NATO li abbiamo a 100 chilometri da casa e questo non lo possiamo permettere!".

Oggi le grandi difficoltá che affronta il mondo é il prezzo delle materie prime che, con molta generosità, ha la Russia e l'Ucraina. L'Europa dipende al 40% dal gas russo e in Italia ogni casa ha uno scaldabagno a gas: cosa succederà in inverno? Le domande sono tante......le risposte sempre di meno

STEFANO CASINI