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di Franco Manzitti

Rimuoviamo tutto, come se non accadesse, come se si potesse pensare solo all’estate dell’emisfero Nord, attesa da due anni e di fronte alla quale sparisce tutto il dramma globale.

Siamo sospesi in questo principio di irrealtà totale e più le notizie ci bombardano più alziamo il distacco, voliamo sopra, ci buttiamo altrove, cercando un tempo normale di vita che tale non può essere più, ma chi lo ammette?

Il virus striscia di nuovo in piena estate, in piena canicola come se niente fosse, come se per due estati non ci avessero predicato    che la bella stagione ferma il Covid19, che oggi non dovremmo neppure più chiamarlo così. Ce lo insegna l’esimio guru, professor Matteo Bassetti da Genova, perché è “altro” da quello che era. 

Ma c’è e ti bombarda con i bollettini quotidiani, sempre più pesanti con i morti che si permettono di continuare a morire e gli ospedali che si riempiono di nuovo e le cifre fasulle, perché la gente non fa più i tamponi. 

Che malattia è questa ora e che fine farà? Nessuno lo dice e allora lo rimuoviamo, come se niente fosse, come  se non ci fosse più e lottiamo con le mascherine e chi se le mette e chi se le leva e gli animi si esacerbano in contese continue. 

E aspettiamo l’ondata d’autunno, senza sapere che variante sarà e le disposizioni sulla quarta, quinta, sesta, dose. La vita è cambiata, ma noi ci galleggiamo sopra impunemente. Tutti al mare, tutti ai concerti, tutti in vacanza. Come prima, ben più di prima.

Il principio di irrealtà riguarda la guerra che non ci faceva dormire le prime notti  e anche quelle dopo e ora cambiamo canale, assistiamo ai super vertici mondiali come se non si volesse capire più niente. Il Donbass, ma quanto è grande il Donbass e quanto grande è l’atrocità russa? 

L’irrealtà spegne come un fiammifero l’angoscia di quelle morti spaventose, delle bombe sugli ospedali, sui centri commerciali, sugli asili.

 L’irrealtà cancella l’orrore dei soldati russi arruolati in fondo alla Transiberiana, alla Mongolia e mandati ad ammazzare gli ucraini e a farsi ammazzare perché?

 L’irrealtà ci fa vedere questi impossibili talk show di ogni rete e canale e programma come spettacoli incomprensibili di marionette scelte apposta per incendiare e spegnere, l’esperto, il geopolitico, il militare , il politico ignorante di estero e pure presupponente, i direttori di giornali sempre lì a dire la loro, ma andassero a fare giornali migliori e non tutti uguali….., i conduttori che interpretano tutto e non succede mai quel che dicono da mesi e mesi, il diplomatico che la sa lunga e chissà perché. 

E poi perché, se nessuno aveva capito quello che stava per succedere? 

E poi vai di Putin in tutte le salse, malato, gonfio, strafottente, a metri di distanza dai suoi interlocutori, che entra scenografico da porte spalancate e saluta e minaccia e riminaccia  e sta per ore in colloqui lunghi ore con grandi schermi davanti e non succede mai nulla. Rimuoviamo oramai anche Zelensky, con la sua divisa tattica, maglietta, barba lunga, occhi di febbre bellica e martirio, di resistenza, di appelli che il principio di irrealtà anestetizza. “Dateci armi, dateci, armi e vinceremo la guerra.”.

Poi i vertici della Nato, della UE, dei G7, dei G 20….. con i leader che sorridono sempre e si battono pacche sulle spalle, ma che avranno da sorridere? 

E ora si sono levati la cravatta, sembrano più informali e più decisi ma nulla si sposta. E il prezzo del gas e le navi del grano e l’Africa affamata e Odessa con la scalinata Potemkin e la flotta russa che va avanti e indietreggia, bombarda e domani si ritira, abbandonando l’isola dei serpenti.

I grandi vertici non riesci a seguirli più. Uno al giorno cancellati dalla frequenza e dalla ricerca di svolte che lascino un segno. Erdogan? Non stava facendo tutto lui? Irrealmente scomparso dalla scena. Lituania, Finlandia, uguale neutralità assoluta, che la cancellano irrealmente magari con il sorriso di giovani donne leader e con minacce belliche che rispolverano decenni di muta preparazione alla guerra, alle possibili invasioni russe……

Ma la grande irrealtà è anche il cambiamento climatico che ogni giorno ti colpisce. 

 Non dovevano passare decenni per vederlo? Eccolo qua. Grandinate con chicchi come palle da tennis, temporali autorigeneranti in piena siccità. Quei fiumi secchi che fanno emergere dai loro abissi i residuati bellici di settant’ anni fa, le isole e i paesi un tempo sommersi, i campanili, mentre le montagne si spellano salendo in alto e i ghiacciai arretrano di metri al mese, scoprendo valli secche di tutto, dirupi di roccia mai viste. Rifugi alpini  che avevano corone di ghiaccio e ora sono immersi in pietre. 

E il mare. Che sale ovunque, altro che lentamente, inesorabilmente divorando spiagge, ripasciute con sabbie tirate fuori dai fiumi secchi e ridivorate dalle onde che salgono. 

E il calore di quel mare, dove tra poco ti potrai tuffare in ogni stagione perché bolle già di gradi e gradi in più rispetto a pochi anni fa. 

La grande siccità, la grande bolla calda che sbriciola gli iceberg e li porta alla deriva grandi come la Sicilia, ma destinati a diventare un blocchetto da frigorifero. Era irreale Greta Tunberg pochi anni fa con la sua treccina e il musetto impertinente davanti ai potenti del mondo? Divertiti e convinti della sua irrealtà, che diventa realtà ogni giorno di più.

Irreale che restiamo senza gas, senza riscaldamento, senza grano, senza carta, senza materie prime. Cosa vogliamo credere ?

 Il ministro della transizione ecologica, che pure Grillo lo ha voluto, Stefano Cingolani, ci ha tranquillizzato. 

Per il prossimo inverno nessun problema. Siamo già coperti. Ma dove sarà la guerra il prossimo inverno?

Che finisca è irreale, anche se possiamo incantarci a ascoltare da mesi e mesi Romano Prodi, oramai guru universale via skype, che continua a dirci: basta che Cina e Usa si mettono intorno a un tavolo e intanto decidono. Cosa?

Non è irreale che la Corte Suprema americana cancelli improvvisamente i dritti sull’aborto? E poi sbiffi anche le misure di difesa ambientale.

  Eppure lo ha fatto, così come Trump stava facendo un golpe pistola in pugno a Capitol Hill, mentre stava perdendo le elezioni. Altro che stars and strip, la bandiera che sventola, la democrazia più ampia del mondo sull’attenti, i principi sacri! Quelli stavano rovesciando tutto, non solo la statua di Lincoln. Era irreale, ma adesso è vero, quasi due anni dopo.

I confini del mondo che si profila sono essi stessi tutti irreali. Occidente contro il resto del mondo Russia, Asia, Cina, India, perfino Brasile, America Latina, perfino l’Iran, corteggiato da Putin. 

Ma come si disegna questo nuovo mondo irreale, con l’Africa dove? A rimorchio della Cina e della Russia…..Abituati al mondo diviso tra Est e Ovest , Occidente, Oriente, Terzo Mondo da conquistare, ci sembravano già irreali quelle guerre sconosciute o le altre eterne, come quella in Siria, di cui non si parla più, ma anche lì continuano a morire come non si sa neppure più, in fuga, con migrazioni bibliche totalmente metabolizzate dall’irrealtà.

E infine non è irreale questa politica italiana nella quale i protagonisti non si rassegnano all’idea che gli storici confini non esistono più tra schieramenti e partiti. 

Va a votare sempre meno popolo e non ci si può consolare pensando che altrove succede da decenni e decenni, come in America e nei paesi anglosassoni. E’ irreale stare attaccati ai vecchi schemi, Destra, Sinistra, Centro, che poi tutti corrono al centro che non esiste e si moltiplicano leader senza un contenuto. Renzi, Calenda, Toti , Brugnaro, Di Maio perfino, i post Berlusconi, in uno scavalcamento continuo di gruppi polverizzati sotto le volte della Camera e del Senato. Aggrappati a una nuova legge proporzionale che tanto non arriva.

 Dove non hanno più identità. Polverizzati nella realtà territoriale che  producono creature diverse: a Genova Bucci, il sindaco “che urla” e non ha partito se non chi ce lo ha messo la prima volta, Damiani a Verona, che vince a sinistra, ma non ha fatto salire sul palco della campagna i suoi presunti leader di schieramento , Conte e Letta. Irreale…. La nuova politica.

E poi per concludere in bellezza la penultima fidanzata di Berlusconi che sposa una donna. Irreale? No, questa volta è fluido………..