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Franco Esposito

Invasa dai rifiuti, si prende il titolo di capitale della sporcizia. Roma è una giungla di immondizia. I romani sono costretti alla sopravvivenza quotidiana, Cento vip hanno lanciato un appello all'Unesco. Alla giunta comunale chiedono semplicemente “uno scatto di dignità”. E il vescovo, in  vista del Giubileo del 2025, attacca con estrema durezza il sindaco e l'amministrazione comunale. Una palese ingerenza o che cosa quella dell'ausiliare Benoni? “La libertà di parola di un uomo di chiesa”, osservano personalità del mondo della cultura, dal pensiero chiaramente indipendente, 

A Casal Monastero le case sono a rischio. Là dove non ci sono solo i rifiuti ad assediare Roma, in questi gionri di grande caldo. Un vasto incendio ha bruciato la vegetazione di via Casal Monastero. Lambite alcune abitazioni. Prima del fuoco, ricorderete, erano i cinghiali e i gabbiani a padroneggiare sul Tevere degradato, puzzolente in alcuni punti  come una fogna. Roma Capitale prossima al collasso, ridotta a giungla urbana. 

In un'intervista, fa sentire la sua voce potente il, Vaticano. Nella persona di monsignor Benoni Ambarus, don Ben, vescovo ausiliare della città. Il presule è entrato a gamba tesa: lanciato un autentico siluro sul Campidoglio. Destinatario dell'appello, nello specifico, il sindaco Pd Roberto Gualtieri. “Le istituzioni dovrebbero fare delle scelte che sappiano di futuro, non di tornata elettorale”. Mentre il vescovo stesso si premura di assolvere i romani. Nonostante il traffico, le lunghe file, il caos imperante, riescono ad arrivare alla fine della settimana senza essersi innervositi troppo”. 

L'attacco del vescovo alla giunta Gualtieri è sopravvenuto mentre il sindaco di Roma era a Parigi. Il motivo della trasferta? La visita al termovalorizzatore parigino, la cui realizzazione nella Capitale è oggetto di divisioni tra Mario Draghi e il M5S. Il Vaticano non guarda alle beghe, si schiera semplicemente al fianco delle cento personalità. Quel coro univoco di protesta, una vera e propria sollevazione, da Rita Paris a Paolo Bardini, Oreste Rutigliano, Paolo Brogi: hanno scritto al direttore del World Unesco per segnalare “lo stato di degrado in cui versa la città”. 

Al coro si sono uniti Alessandro Gassman (“in un video in risposta a Claudia Gerini: “Certo che però questa porca zozza ...Roma Europa, centro storico”, e la foto di bottiglie e spazzatura e un monopattino lanciato a terra), Claudia Gerini (“Questa città è sporca, non soltanto perchè le persone sono incivili, ma perchè nessuno la pulisce”), Rita Dalla Chiesa, Tiberio Timperi ed Elena Santarelli. L'ex modella ora presentatrice aveva mostrato una foto molto significativa con dei cumuli di sacchetti abbandonati accanto ai cassonetti, bustoni neri e rosa, cartoni, cassette di plastica del mercato, e la didascalia: “Vacanze romane”. 

L'uscita del Vaticano va intesa cone l'ultima esortazione rivolta al sindaco Gualtieri. “Datti da fare”, frase presa in prestito dall'alto gergale di Papa Francesco. In previsione del Giubileo del 2025, la Santa Sede “vivrebbe con grande rammarico uan città dominata da cassonetti stracolmi, tanfo, topi, buche”. 

La Roma inospitale e difficile per chi ci vive e chi ci viene. 

Il vescovo parla anche di “corrosione del livello umano e delle relazioni, della capacità di rendere conto dell'altro che si vede declinato nel degrado ambientale, in quello relativo al rispetto dei beni comuni, dell'assumersi le proprie responsabilità”. Considerazioni indubbiamente durissime, che partono dalle montagne di rifiuti che invadono Roma e si spingono molto oltre, al degrado che subiscono costume e modus vivendi giorno dopo giorno, a Roma. 

Le parole dell'ausiliare Benoni, don Ben, non sono un invito a cercare scorciatoie decisioniste, semmai a fare politica mostrando progetti, visione, senso di realtà. Anche attraverso la costruzione di nuove opere. Non escluso il nuovo stadio della Roma e il termovalorizzatore della discordia. 

Interventi simili se ne potrebbero citare altri. Potrà non piacere quello che dice il vescovo, le sue parole possono anche indignare, ma come il Vaticano insegna, la Chiesa ha il dovere di essere partecipe delle gioie e delle sofferenze degli umani.